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SBK – Razgatlıoğlu: “Campioni del mondo? Ci spero!”

Fa paura il turco, guida con una naturalezza disarmante e nessuno sembra realmente in grado di contrastarlo

Vista dal di fuori, per Toprak Razgatlıoğlu il round Emilia-Romagna è stato una gita al mare. Tre vittorie schiaccianti e nessuno che sia stato realmente in grado di contrastarlo. Fa paura il turco, guida con una naturalezza disarmante ed anche se con apprezzabile modestia mantiene un profilo basso, è ben conscio delle sue potenzialità. Il suo sorriso va da un orecchio all’altro. “Sono davvero felice – gongola – perché quando sono arrivato a Misano avevo un solo obiettivo: tre vittorie con la BMW. L'ho fatto! Abbiamo fatto un ottimo lavoro oggi. Dopo Gara 1 abbiamo cambiato qualcosa sulla moto e mi sono sentito molto più a mio agio, soprattutto per quanto riguarda il grip della gomma anteriore. Questo mi ha permesso di forzare maggiormente sull’avantreno. Dopo alcuni giri tutti hanno iniziato a ridurre il ritmo mentre io avrei potuto insistere. Già dopo i primi cinque o sei giri mi ero reso conto che sarei stato molto forte. In questo momento mi basta guidare con calma e cercare di non commettere errori. Stiamo anche cominciando a capire quale sia il miglior pneumatico per noi in condizioni di caldo”.

Primo con 21 punti di vantaggio

Due vittorie a Barcellona, una ad Assen e tre a Misano. Toprak è primo in campionato con 21 punti di vantaggio su Nicolò Bulega.

“A Phillip Island abbiamo avuto un problema meccanico, senza questo inconveniente a questo punto avremmo un vantaggio ancora maggiore. Questa è un’ottima cosa. Stiamo imparando come gestire la M1 e continuiamo a migliorare. Al mio primo test ero preoccupato perché si è svolto sul bagnato e non riuscivo a capire se fossi competitivo oppure no. In quelli successivi, con tutti gli altri concorrenti, ho capito che ero veloce e che la moto aveva del potenziale, lo sto dimostrando gara per gara. Tutti iniziano a credere in me e in BMW. Spero che finiremo da Campioni del Mondo, ma le gare sono tante ed è meglio non parlare così!”.

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