SBK 2019, la pista argentina è impegnativa per i freni
SBK news – I piloti della Superbike tornano in pista per la dodicesima tappa e correranno sul Circuito San Juan Villicum in Argentina. Questo tracciato è piuttosto impegnativo per i freni, ecco nei dettagli cosa ne pensano i tecnici Brembo che lavorano con la maggior parte dei piloti
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SuperBike
3 frenate altamente impegnative
A 22 km a nord dalla città di San Juan, si trova il circuito San Juan Villicum, in Argentina, dove questo fine settimana i piloti della Superbike correranno il dodicesimo round. Il tracciato è lungo 4.276 metri, presenta 10 curve a sinistra e 7 a destra e ricorda per certi versi quello della pista thailandese di Buriram, ma con molte più curve che obbligano i piloti a ricorrere ai freni con più frequenza rispetto alla pista asiatica. Il tracciato infatti viene considerato piuttosto impegnativo dai tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 15 piloti e alle 17 curve corrispondono 9 punti di frenata, ben ripartiti lungo l’intera pista. Il tracciato alterna staccate violente, come la prima, l’ottava e la decima ad altre in cui la velocità diminuisce di 100 km/h ad altre ancora in cui la riduzione è di una ottantina di km/h.
Nel corso di un giro i piloti fanno ricorso ai freni per poco meno di 30 secondi, un secondo e mezzo in più di Magny-Cours che però è più lungo. Nei 21 giri della gara argentina i freni sono usati per poco meno di 10 minuti e mezzo il che, unito alle alte temperature dell’asfalto, potrebbe tradursi in un innalzamento pericoloso delle temperature dei dischi in acciaio. Gli 1,16 g di decelerazione media sul giro sono il secondo valore più alto del Campionato del Mondo Superbike, inferiori solo ai round thailandese. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 825 kg, in linea con i valori di Misano ed Assen.
Delle 9 frenate del Circuito San Juan Villicum 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e la restante è di modesta difficoltà.
La più dura in assoluto è la curva 10: arrivando a 237 km/h i piloti Superbike frenano per 4,9 secondi per impostare la curva a 59 km/h subendo una decelerazione di 1,4 g. Durante la frenata la pressione dell’impianto frenante raggiunge i 12,7 bar, Per essere completata la frenata richiede ben 188 metri.
Più lunga in termini spaziali è la frenata alla curva 8: ben 254 metri necessari per passare da 295 km/h a 133 km/h: i freni vengono usati per 3,8 secondi con un carico sulla leva di 5,1 kg.
Terza in ordine di importanza è la prima curva dopo il traguardo: in questo caso il carico sulla leva è più basso, 4,8 kg, così come la pressione dell’impianto, 10,3 bar, e la decelerazione, 1,3 g, ma la frenata richiede più tempo: 5,2 secondi per scendere da 257 km/h a 73 km/h.
Non perdetevi il round argentino, ecco gli orari diretta TV su Sky, TV8 e Eurosport.
A 22 km a nord dalla città di San Juan, si trova il circuito San Juan Villicum, in Argentina, dove questo fine settimana i piloti della Superbike correranno il dodicesimo round. Il tracciato è lungo 4.276 metri, presenta 10 curve a sinistra e 7 a destra e ricorda per certi versi quello della pista thailandese di Buriram, ma con molte più curve che obbligano i piloti a ricorrere ai freni con più frequenza rispetto alla pista asiatica. Il tracciato infatti viene considerato piuttosto impegnativo dai tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 15 piloti e alle 17 curve corrispondono 9 punti di frenata, ben ripartiti lungo l’intera pista. Il tracciato alterna staccate violente, come la prima, l’ottava e la decima ad altre in cui la velocità diminuisce di 100 km/h ad altre ancora in cui la riduzione è di una ottantina di km/h.
Nel corso di un giro i piloti fanno ricorso ai freni per poco meno di 30 secondi, un secondo e mezzo in più di Magny-Cours che però è più lungo. Nei 21 giri della gara argentina i freni sono usati per poco meno di 10 minuti e mezzo il che, unito alle alte temperature dell’asfalto, potrebbe tradursi in un innalzamento pericoloso delle temperature dei dischi in acciaio. Gli 1,16 g di decelerazione media sul giro sono il secondo valore più alto del Campionato del Mondo Superbike, inferiori solo ai round thailandese. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 825 kg, in linea con i valori di Misano ed Assen.
Delle 9 frenate del Circuito San Juan Villicum 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e la restante è di modesta difficoltà.
La più dura in assoluto è la curva 10: arrivando a 237 km/h i piloti Superbike frenano per 4,9 secondi per impostare la curva a 59 km/h subendo una decelerazione di 1,4 g. Durante la frenata la pressione dell’impianto frenante raggiunge i 12,7 bar, Per essere completata la frenata richiede ben 188 metri.
Più lunga in termini spaziali è la frenata alla curva 8: ben 254 metri necessari per passare da 295 km/h a 133 km/h: i freni vengono usati per 3,8 secondi con un carico sulla leva di 5,1 kg.
Terza in ordine di importanza è la prima curva dopo il traguardo: in questo caso il carico sulla leva è più basso, 4,8 kg, così come la pressione dell’impianto, 10,3 bar, e la decelerazione, 1,3 g, ma la frenata richiede più tempo: 5,2 secondi per scendere da 257 km/h a 73 km/h.
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