Salta al contenuto principale

SBK 2017, intervista a Marco Melandri: “Devo ancora mostrare il mio livello”

SBK news -  Abbiamo incontrato Melandri poco prima dell'inizio del weekend di gare a Misano, il ravennate punta a fare una bella gara e spera di aver risolto i problemi tecnici che lo hanno rallentato negli ultimi round. Obiettivo dichiarato: centrare la centesima vittoria italiana in Superbike 
Voglio la centesima
Rientrato nel mondiale dopo due anni di stop, Marco Melandri ha avuto un ottimo inizio di stagione centrando subito il podio a Phillip Island, poi è sempre salito sul podio almeno una volta in ogni fine settimana, tranne nell'ultimo round disputato a Donington Park. La nostra Serena Zunino ha fatto due chiacchiere con lui poco prima del round di Misano, "Macio", ecco cosa ci ha raccontato.

Quali sono le tue sensazioni in vista del round di Misano?
Positive, buone direi. Qui, durante i test di due settimane fa abbiamo raccolto nuove informazioni che saranno molto utili nel week end.

Che lavoro hai svolto nel test?
Il tempo a disposizione non è stato molto, avevamo un giorno e mezzo, ma abbiamo potuto raccogliere le idee, adesso partiremo con un assetto che non ho ancora provato, ma secondo me racchiude tutti i riscontri positivi dei test.

Questi test ti possono avvantaggiare?
Per quanto mi riguarda sono stati molto importanti, nelle ultime gare abbiamo avuto dei problemi abbastanza anomali, non di messa a punto. Dovevamo risolvere problemi di base e ci siamo riusciti. 

Che bilancio fai finora della tua stagione?
Direi che è buono, anche se nelle ultime gare abbiamo sofferto molto. Da Imola in poi abbiamo avuto delle difficoltà che non erano previste, però secondo me è stato una buona prima parte di stagione. Adesso ho bisogno di tornare sui livelli dell’inizio per stare più vicino ai primi.

In Superbike gli italiani hanno finora vinto 99 volte, punti a fare cifra tonda?
Questo è un motivo in più per cercare di vincere al più presto! A Misano io ci proverò, bisogna vedere gli altri come vanno. Sicuramente la concorrenza è molto forte, da Chaz (Davies, ndr) alle Kawasaki. Vediamo, cerchiamo di poter mostrare il nostro livello che fino ad ora per qualche motivo non siamo mai riusciti a esprimere.

Sei pronto per l’ultimo round “di casa”?
Vivo a metà strada tra Imola e Misano, per me sono davvero di casa. Sicuramente correre qui è sempre una motivazione extra, poi siamo anche vicini al mare. Da romagnolo è ancora più stimolante.

Come vanno i rapporti con il tuo compagno di squadra Chaz Davies?
Bene, lavoriamo insieme sullo sviluppo della moto e ci dividiamo i compiti, durante i test e i week end di gara. Stiamo lavorando davvero bene e questo è importante.

Cosa ne pensi del nuovo regolamento di griglia di Gara2?
Per me sono più gli aspetti negativi di quelli positivi. In alcune piste, dove sono difficili i sorpassi, rende tutto molto più pericoloso, e anche per lo spettacolo, secondo me ne perde. Chi è più rapido a risalire riesce a tentare subito la fuga, e a volte dopo i primi giri la gara sembra già decisa. Questo regolamento ha avuto l’effetto contrario di quello che ci si aspettava. In Gara1 si trovano vicini i piloti che hanno lo stesso passo e creano così un gruppo che se la gioca fino alla fine, spesso non è così in Gara 2.

Dopo la tua assenza, come hai trovato la Superbike?
L'ambiente è più o meno quello che ho lasciato. Il livello tecnico dei primi è molto alto, vanno molto forte. I piloti Kawasaki per ora sembrano i più a posto. Anche quando si cambia pista, dopo pochi giri sono subito velocissimi e per adesso hanno qualcosa in più.

Ducati ha appena vinto due gare in MotoGP con Dovizioso, che ne dici?
Sono molto contento! I ragazzi sia in pista sia a casa stanno lavorando sodo e non penso che abbiano passato un inverno facile. Credo che sia una giusta ricompensa per i loro sforzi. “Dovi” lo conosco bene, correvamo insieme sulle minimoto quando eravamo bambini. Ha fatto due gare impeccabili! Prima di queste sue due prestazioni era difficile ipotizzare un cambio così repentino tra una gara e l’altra.
Aggiungi un commento