Rossi Ducati, futuro da separati in casa?
La sfuriata di Valentino Rossi al termine della gara in Qatar era nell’aria, dopo un anno a penare su una moto, per lui, incomprensibile, il debutto in fondo alla classifica è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vediamo cosa non è andato come avrebbe dovuto.
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MotoGP
Una crisi inevitabile?
Come sono lontani i tempi in cui Valentino Rossi confessava di dover ancora adattare il suo stile di guida alla Ducati, ora la rossa semplicemente è inguidabile, come quella dell’anno scorso… Anzi quella dell’anno scorso neanche aveva il telaio, almeno questa sì e così non si rischia di cadere. Il Dottore dal Qatar ha sparato ad alzo zero contro la sua Ducati e chi l’ha progettata, che poi ha un nome e un cognome Filippo Preziosi a.d. di Ducati Corse. La pazienza è finita, probabilmente da entrambe le parti. Vediamo un po’ quali sono i punti dolenti che hanno portato a questa crisi.Ducatisti ed ex Yamaha non si intendono
C’è un problema di amalgama tra la squadra che Rossi ha preteso di traslocare da Yamaha e i ragazzi di Ducati. Il capo tecnico Jeremy Burgess e i suoi ragazzi non si intendono con i tecnici di Borgo Panigale, l’australiano vuole lavorare passo passo, da Bologna alle volte si vuole rischiare, cercando la soluzione geniale che risolva la situazione e lo ha detto senza mezze parole dopo i test di Jerez “Tra Sepang1 e Sepang 2 ci sono state delle grandi idee rivoluzionarie che però ci hanno portato a fare schifo nel secondo test: invece bisogna stare tranquilli e cercare di migliorare passo dopo passo. I miracoli non esistono”. Nelle qualifiche di sabato secondo Rossi sono bastate piccole modifiche per stravolgere il comportamento della moto. Una frattura che sembra difficile da ricomporre.I problemi della moto…
L’elenco delle cose che non vanno è lungo, i lamenti del dottore riguardano l’avantreno, non dà confidenza, con le gomme nuove la moto allarga le traiettorie e poi comincia a scivolare. Anche l’elettronica non sembra a punto, l’erogazione del motore (a cui non mancano i cavalli) è brusca e questo contribuisce a mandare in crisi le gomme.
… e quelli di Rossi
Nessuno è perfetto e anche Rossi sbaglia. La matassa è intricata e non sembra più in grado di trovare la via giusta come ai tempi di Yamaha. Qualche “vocina” fa notare che troppo spesso il dottore si è lasciato andare a dichiarazioni ottimistiche salvo poi essere smentito dai fatti. E anche le sue scelte non sempre sono coerenti. Piccolo esempio: si lamenta dello scarso carico sull’avantreno, poi ha chiesto un serbatoio più stretto e quindi più lungo che ha fatto arretrare la posizione di guida. Inoltre, mentre Hayden lavora sulle regolazioni della passata stagione, Valentino cerca strade nuove, e i risultati si sono visti in Qatar... È vero che Hayden è arrivato a 28 secondi, ma girando solo un paio di decimi più veloci dell’americano (e in teoria Rossi ne dovrebbe essere capace) si sarebbe rimasti attaccati al duo Dovizioso-Crutchlow che si sono contesi il quarto posto. Per una moto al debutto non è poi così male. Se non siamo agli stracci poco ci manca.Foto e immagini
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