Rea e la carica delle 101 vittorie: solo Agostini e Rossi meglio di Johnny
Il nordirlandese sabato scorso ha raggiunto quota 100, domenica ha allungato. I grandi campioni del motociclismo lo hanno omaggiato con un video. Jonathan ha festeggiato in famiglia, ma ha già messo nel mirino il settimo titolo
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SuperBike
La carica dei 101, o meglio delle 101: Jonathan Rea ha fatto meglio di chiunque altro in superbike, quasi doppiando due leggende del calibro di Carl Fogarty e Troy Bayliss, che con 59 e 52 vittorie non hanno ottenuto proprio pochi successi in carriera. Il Cannibale ha tagliato il traguardo delle cento affermazioni già nella gara di sabato scorso, allungando poi domenica nella superpole race. Il sei volte campione del mondo avrebbe anche potuto mettere a segno l'en plein, se non fosse stato per la “scommessa” di Scott Redding, che montando le slick su una pista che si stava asciugando ha fregato tutto lo schieramento.
Piovono i complimenti
Wayne Rainey, Marc Marquez, Troy Bayliss, Giacomo Agostini, Neil Hodgson, Carl Fogarty, Jeremy McGrath, Ben Spies, Nani Roma, Max Biaggi, Valentino Rossi e Lewis Hamilton: sono solo alcuni dei grandi campioni che hanno omaggiato Johnny Rea con un video dedicato alla centesima vittoria del nordirlandese. Il pilota della Kawasaki è ormai stabilmente tra le leggende del motorsport e ha ringraziato con emozione. “Ad ascoltare le parole di questi campioni immensi mi vengono i brividi. Solo pensare di essere accomunato a loro è un sogno per me. Un sogno che sto condividendo con tanti amici e soprattutto con i veri artefici di tutto questo: la mia compagna Tatia e i nostri figli Jake e Tyler”.
Un club super esclusivo
A livello statistico, nei due campionati di velocità più importanti al mondo solo due piloti hanno oltrepassato quota 100: Giacomo Agostini, primatista assoluto con 123 successi, e Valentino Rossi, fermo a 115. Con Angel Nieto che ne ha vinte 90, in classifica il primo pilota in attività oltre al Dottore è Marc Marquez, fermo a 82 dopo l'infortunio al braccio dell'anno scorso. Senza il lungo stop, il fenomeno spagnolo sarebbe più vicino, ma per arrivare a 100 anche MM93 avrebbe comunque dovuto attendere un po'.
Per quel che riguarda i titoli mondiali, Johnny è sempre messo bene, anche se la concorrenza aumenta: Agostini ne ha vinti 15, Nieto 13, Rossi, Ubbiali e Hailwood 9, lo stesso Marquez 8, Phil Read e John Surtess 7. Almeno per questi ultimi due però, visto l'inizio di stagione, non dovremmo essere troppo lontanissimi dall'obiettivo di raggiungerli.
Piovono i complimenti
Wayne Rainey, Marc Marquez, Troy Bayliss, Giacomo Agostini, Neil Hodgson, Carl Fogarty, Jeremy McGrath, Ben Spies, Nani Roma, Max Biaggi, Valentino Rossi e Lewis Hamilton: sono solo alcuni dei grandi campioni che hanno omaggiato Johnny Rea con un video dedicato alla centesima vittoria del nordirlandese. Il pilota della Kawasaki è ormai stabilmente tra le leggende del motorsport e ha ringraziato con emozione. “Ad ascoltare le parole di questi campioni immensi mi vengono i brividi. Solo pensare di essere accomunato a loro è un sogno per me. Un sogno che sto condividendo con tanti amici e soprattutto con i veri artefici di tutto questo: la mia compagna Tatia e i nostri figli Jake e Tyler”.
Un club super esclusivo
A livello statistico, nei due campionati di velocità più importanti al mondo solo due piloti hanno oltrepassato quota 100: Giacomo Agostini, primatista assoluto con 123 successi, e Valentino Rossi, fermo a 115. Con Angel Nieto che ne ha vinte 90, in classifica il primo pilota in attività oltre al Dottore è Marc Marquez, fermo a 82 dopo l'infortunio al braccio dell'anno scorso. Senza il lungo stop, il fenomeno spagnolo sarebbe più vicino, ma per arrivare a 100 anche MM93 avrebbe comunque dovuto attendere un po'.
Per quel che riguarda i titoli mondiali, Johnny è sempre messo bene, anche se la concorrenza aumenta: Agostini ne ha vinti 15, Nieto 13, Rossi, Ubbiali e Hailwood 9, lo stesso Marquez 8, Phil Read e John Surtess 7. Almeno per questi ultimi due però, visto l'inizio di stagione, non dovremmo essere troppo lontanissimi dall'obiettivo di raggiungerli.
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