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Paolo Simoncelli: "questo sarebbe stato il Mondiale di Marco"

Alla vigilia della gara di Losail Paolo Simoncelli, padre di Marco, ha racconato le sue sensazioni ed è stato un fiume in piena. Il Sic "Correva solo per vincere e quest'anno con le 1.000, avrebbe potuto farcela" e poi "c'è una foto che lo ritrae con le braccia aperte, come un angelo". Paolo non seguirà la MotoGP, dolore e rabbia bruciano ancora troppo anche se continua a sentire il Sic vicino a lui, in molte occasioni    

"Stoner avrebbe fatto i conti con lui"

Il Sic se ne è andato e la sua tragica scomparsa ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. In questa stagione sarebbe stato uno dei protagonisti della MotoGP. Ne è convinto anche suo papà Paolo, intervistato da Eurosport, alla vigilia della gara di Losail: "questo sarebbe stato il Mondiale di Marco. Non ho dubbi. Lo avrebbe vinto lui. Quando ha provato per la prima volta la 1000, a Suzuka, era rimasto molto soddisfatto. Aveva appena fatto il secondo posto in Australia. Lui sarebbe stato l'unico, quest'anno, a dare del filo da torcere a Casey Stoner. Come Casey, infatti, non si accontentava. Non gli piacevano i piazzamenti, lui correva per vincere. Piuttosto si sdraiava. Era generoso, in pista come nella vita. Per questo piaceva tanto. Adesso la moto di Marco non ci sarà. Fausto Gresini ha scelto di colorare la sua Honda di nero ed è una cosa che mi è piaciuta. Il bianco era del Sic".



"Basta MotoGP"

Paolo Simoncelli non guarderà più la MotoGP. Il dolore è troppo forte: "non guarderò più una gara della MotoGP, ho troppa rabbia. La Superbike, invece, continuo a seguirla. Ho consigliato io ad Aligi Deganello il capomeccanico di Sic, di andare in SBK. Lui era dubbioso, io l'ho spronato perché Max Biaggi ha quel carattere che ha, ma non è cattivo. Max mi ha chiamato per ringraziarmi del supporto che gli ho dato con Aligi". Paolo Simoncelli in questi mesi ha avuto il conforto di tanti appassionati ma anche di molti persone del "circus" insospettabili: "tutti sanno che tra Marco e Dovizioso non c'era una grande amicizia. Come fra me e il padre di Andrea, del resto. Una ruggine che risaliva alle gare con le minimoto. E invece Dovi mi ha sorpreso, ci è stato vicino. Devo chiamarlo. Peccato che si tiri fuori dalla lotta per il Mondiale dicendo che Stoner e Lorenzo sono più forti di lui. Un pilota deve essere un guerriero. Non si può partire battuti".



Sepang, pista maledetta

"Il rimpianto è che non ce l'abbia fatta a vincere anche il titolo della MotoGP. Dio doveva permetterglielo. E smettere di portare via i figli ai padri. Non è naturale. Se me ne fossi andato io al suo posto, lui sarebbe rimasto orfano e la madre vedova. Io che cosa sono ora? Non c'è una parola per definire questo dramma. Mi hanno chiesto cosa cambierei. Ho risposto soltanto una cosa, quell'ultima gara. Proprio su quella pista. La pista dei segni: Sepang International Circuit: Sic. E pensare che la prima volta avevamo fatto incetta di magliette con quella sigla. Sembravano fatte apposta per noi. A Sepang Marco aveva vinto il titolo con la Gilera e c'è una foto che lo ritrae con le braccia aperte, come un angelo, mentre percorre il giro d'onore. E non aveva il casco in testa".


"Marco porta i capelli raccolti"

Il papà di Marco è convinto che suo figlio sia ancora tra noi, che in qualche maniera riesca a comunicare con lui: "io ho avuto dei segni da Marco. Un giorno, di notte, mentre ero in macchina, mi sono trovato davanti ad un curvone e l'ho fatto a 250, ed improvvisamente l'abitacolo si è riempito di un profumo come di incenso e di rose. Ho dovuto aprire i finestrini, non riuscivo a respirare. Pensate che abbia sognato? È successo un'altra volta, a casa, e ho chiamato Rossella, mia moglie, e la Martina e questa volta il profumo lo hanno sentito anche loro. Ed è rimasto per ore. Mi sono rivolto a un sentitivo, mica un ciarlatano, è uno che ha scritto dei libri importanti. E mi ha detto questo: Marco è felice e porta i capelli legati dietro alla nuca".

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