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Manuel Poggiali "so cosa prova Stoner"

Casey Stoner e Manuel Poggiali hanno molto in comune: entrambi hanno annunciato il ritiro dopo aver vinto due titoli mondiali. Manuel condivide la scelta di Casey e del campione australiano apprezza anche il modo di comunicare un po' sopra le righe

Poggiali su Stoner: "La scelta di Casey io la posso capire"

L'annuncio del ritiro di Casey Stoner ha ricordato a molti l'addio alle competizioni di Manuel Poggiali, anche l'italiano dopo due mondiali vinti nelle classi minori ha deciso di appendere il casco al chiodo a soli 25 anni. Manuel ha rilasciato un'intervista a Eurosport dove dichiara di capire bene le motivazioni di Stoner, soffermandosi anche su alcuni aspetti che non tutti hanno saputo capire: "La scelta di Casey io la posso capire meglio di altri. Quando dice che nella vita ci sono cose più importanti che andare in moto e guadagnare tanti soldi non ci trovo nulla di scandaloso, anzi. Crescendo e maturando la vita ti porta a confrontarti con nuovi stimoli, le priorità cambiano e ti accorgi che andare in moto può pesarti e che costruirsi una famiglia e avere uno stile di vita un po’ più normale non è affatto male. La gente spesso si dimentica che chi intraprende la carriera di pilota del motomondiale spesso inizia in tenerissima età. Io ho iniziato a 9 anni, Casey a 14 anni ha lasciato l’Australia per venire in Europa e inseguire il suo sogno di diventare campione. A quell’età non conosci altra cosa che la passione per i motori. E’ solo crescendo che capisci che nella vita possono sorgere nuovi bisogni e priorità: che si può vivere bene, forse meglio anche senza le corse”.


"Ma non avrei mai detto quelle cose"

Le dichiarazioni pesanti dell'australiano su MotoGP e Dorna non sono state digerite da Manuel: “Per il mio carattere e la mia indole io non avrei mai detto quelle cose. Io sono sempre stato più politically correct, non avrei fatto una simile sparata. Nel mio caso questi particolari non hanno mai inciso nella decisione di lasciare il motociclismo. Non condivido le sue parole però le rispetto. Ci si lamenta spesso che tutti si comportano, pensano e dicono le stesse cose nel nostro mondo invece non è sempre così. Anche questa è una cosa bella”. In molti scommettono su un ritorno in moto di Casey dopo un periodo di riposo, ma con Manuel questo non è accaduto: “Io sono uno molto diretto quando prendo le proprie decisioni, non sono il tipo che vuole tornarci sopra. Ci ho pensato tanto e ho capito che smettere, godermi la famiglia e gli affetti era quello che davvero volevo. Non mi sono mai pentito di quella scelta, ho dato tutto me stesso per diventare un campione del mondo e dedicare quel successo a mio babbo (Manuel ha perso il padre Claudio quando aveva 16 anni, ndr) e per lasciare un segno importante nel motomondiale: ci sono riuscito e a quel punto ho capito che era giusto prendere un’altra strada. Le moto restano ancora una grande passione, non ho smesso di guidare, vado in pista con gli amici e mi diverto tanto anche senza l’assillo del cronometro. Se per Stoner sarà lo stesso non lo posso sapere, però per me è stato così”.
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camtos
Ven, 25/05/2012 - 22:02
sono sempre degli esseri umani,con un proprio animo.noi interpretiamo il pilota all'interno del suo contesto,senza condividere le sue emozioni,i suoi desideri,i sacrifici che fanno.giudichiamo sempre da tifosi,o spotivi,ma non entriamo mai nei loro panni.dovremmo giudicali come siamo noi nella vita lavoretiva di tutti i giorni e dire,ma oggi ho dato il massimo per fare meglio il mio lavoro,o no! forse viene da dire,loro prendono fior di quattrini,io no,ma la sostanza non cambia.di sicuro con i ritmi e con lo stress, che hanno specialmente quando si è i primi della classe,diventa ancora più difficile restare ai vertici.