Italia, un buon inizio alla Sei Giorni: azzurri secondi nel World Trophy
Josep Garcia è scatenato e ha trascinato in testa alla generale i connazionali. I nostri piloti inseguono a 22 secondi, con i britannici terzi per soli 3 centesimi. Tra i giovani la Maglia Azzurra guida la classifica con una prestazione solida di Lesiardo, Rinaldi e Spanu
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La 96sima edizione della FIM International Six Days of Enduro (ISDE) è iniziata oggi, con la Spagna che ha preso il comando delle operazione ed è in testa nel World Trophy. L'Italia, dal canto suo, conclude davanti a tutti il primo giorno a Le Puy-En-Velay, nel Vaso d'Argento.
Quasi come l'anno scorso
Un sole splendente ha accolto i concorrenti della Sei Giorni sul suolo di Francia e, nelle condizioni che preferisce, Josep Garcia ha dato spettacolo, aggiudicandosi tutte e cinque le prove speciali in programma. Solida anche la prestazione dei suoi compagni di squadra, che hanno permesse alla Spagna di chiudere al primo posto la classifica del primo giorno. "Oggi ho vinto tutti i test, quindi è stato un ottimo inizio di settimana- ha spiegato Garcia, nemmeno troppo affaticato a fine giornata-. Ho solo cercato di essere intelligente con la mia guida e di gestire”. Mentre la Spagna si è ritagliata un vantaggio iniziale di ben 22 secondi, dietro gli iberici è stata battaglia grossa, con Italia e Gran Bretagna separate solo da tre centesimi di secondo a fine giornata in favore degli azzurri. Andrea Verona è stato il migliore dei nostri, secondo assoluto a 23 secondi da Garcia. Terzo lo svedese Mikael Persson, a 31 secondi abbondanti dal leader. Tornando alla classifica a squadre, altri quattro secondi dietro la Gran Bretagna ci sono gli Stati Uniti, che non hanno sfigurato, nonostante una formula non proprio congeniale per le loro abitudini agonistiche. Solo quinti, e staccati di un minuto i padroni di casa della Francia.
I giovani non deludono
Non c'è stata storia invece nel Junior Trophy, con gli azzurri saldamente in testa alla classifica di giornata, grazie al vantaggio di 1'32” accumulato sulla Finlandia. Terza la Gran Bretagna, mentre i francesi lamentano la defaillance di Antoine Alix, uscito di gara per un problema meccanico al termine della prova speciale di apertura vinta (il ritiro di ogni pilota vale una penalità di 3 ore, che si somma ai tempi dei restanti componenti della squadra in gara).
Il trio composto da Morgan Lesiardo (Sherco), Enrico Rinaldi (GASGAS) e Claudio Spanu (Honda) ha messo in mostra una guida veloce ma attenta: a nulla sono valse le affermazioni parziali di Zachary Pichon, che si è aggiudicato le rimanenti quattro prove fino a issarsi al sesto posto assoluto. I nostri sono al settimo, nono e undicesimo posto nell'individuale, e dovranno continuare a gestire con attenzione il tesoretto accumulato. Soddisfatto, ma con i piedi per terra, il presidente Giovanni Copioli: “Siamo solo all’inizio, la Six Days è una gara molto lunga e può succedere ancora di tutto. Bisogna rimanere concentrati ma vedo i ragazzi molto determinati”.
Quasi come l'anno scorso
Un sole splendente ha accolto i concorrenti della Sei Giorni sul suolo di Francia e, nelle condizioni che preferisce, Josep Garcia ha dato spettacolo, aggiudicandosi tutte e cinque le prove speciali in programma. Solida anche la prestazione dei suoi compagni di squadra, che hanno permesse alla Spagna di chiudere al primo posto la classifica del primo giorno. "Oggi ho vinto tutti i test, quindi è stato un ottimo inizio di settimana- ha spiegato Garcia, nemmeno troppo affaticato a fine giornata-. Ho solo cercato di essere intelligente con la mia guida e di gestire”. Mentre la Spagna si è ritagliata un vantaggio iniziale di ben 22 secondi, dietro gli iberici è stata battaglia grossa, con Italia e Gran Bretagna separate solo da tre centesimi di secondo a fine giornata in favore degli azzurri. Andrea Verona è stato il migliore dei nostri, secondo assoluto a 23 secondi da Garcia. Terzo lo svedese Mikael Persson, a 31 secondi abbondanti dal leader. Tornando alla classifica a squadre, altri quattro secondi dietro la Gran Bretagna ci sono gli Stati Uniti, che non hanno sfigurato, nonostante una formula non proprio congeniale per le loro abitudini agonistiche. Solo quinti, e staccati di un minuto i padroni di casa della Francia.
I giovani non deludono
Non c'è stata storia invece nel Junior Trophy, con gli azzurri saldamente in testa alla classifica di giornata, grazie al vantaggio di 1'32” accumulato sulla Finlandia. Terza la Gran Bretagna, mentre i francesi lamentano la defaillance di Antoine Alix, uscito di gara per un problema meccanico al termine della prova speciale di apertura vinta (il ritiro di ogni pilota vale una penalità di 3 ore, che si somma ai tempi dei restanti componenti della squadra in gara).
Il trio composto da Morgan Lesiardo (Sherco), Enrico Rinaldi (GASGAS) e Claudio Spanu (Honda) ha messo in mostra una guida veloce ma attenta: a nulla sono valse le affermazioni parziali di Zachary Pichon, che si è aggiudicato le rimanenti quattro prove fino a issarsi al sesto posto assoluto. I nostri sono al settimo, nono e undicesimo posto nell'individuale, e dovranno continuare a gestire con attenzione il tesoretto accumulato. Soddisfatto, ma con i piedi per terra, il presidente Giovanni Copioli: “Siamo solo all’inizio, la Six Days è una gara molto lunga e può succedere ancora di tutto. Bisogna rimanere concentrati ma vedo i ragazzi molto determinati”.
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