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Dakar, quanti campioni delle moto passati alle quattro ruote

Carlos Checa proverà per il secondo anno consecutivo l'avventura in Arabia Saudita con un buggy, navigato da Marc Solà. Nella sua stessa squadra correrà anche l'equipaggio formato da Laia Sanz e il nostro Maurizio Gerini

Si sa che correre la Dakar è estremamente pericoloso, soprattutto per chi la vuole fare in moto. Inoltre, non è solo il rischio a rendere l'avventura difficile, ma anche la fatica, quella vera, che portare una moto per due settimane nel deserto impone ai partecipanti. Tutto questo fa sì che spesso anche grandi nomi del motociclismo decidano di passare dalle due alle quattro ruote con l'avanzare dell'età.

 

Una lunga lista

L'esempio più eclatante di questa tendenza lo troviamo oggi in Stéphane Peterhansel, 14 volte vincitore del rally: il francese non teme rivali nell'albo d'oro, e anche solo considerando i 6 successi ottenuti con Yamaha sarebbe il più grande di sempre (camion esclusi). Nel passato anche a Hubert Auriol è riuscita la "combo" vittoria in auto e affermazione in moto, con 2 rally vinti in sella alla mitica BMW R80 G/S, mentre Nani Roma ha ottenuto il successo nell'edizione 2004 della Clermont Ferrand-Dakar su KTM, ma in tempi più recenti si è poi imposto anche in 5 successi di tappa in auto, conquistando infine l'edizione 2014 su Mini.

Riuscire ad affermarsi su entrambi i fronti non è semplice, ma anche in questo 2023 non mancheranno i “reduci” dell'avventura a due ruote tra gli equipaggi in auto: il polacco Jakub Przygonski (Mini), lo stesso Peterhansel (audi), l'argentino Orlando Terranova, o la spagnola Laia Sanz, che tra l'altro avrà come coéquipier il nostro Maurizio Gerini, per un equipaggio che ha l'ambizione di fare meglio del 23esimo posto della scorsa edizione.

 

Campioni da altri mondi

Dell'Astara Team che correrà con il buggy V8 da 7000cc di cilindrata, due ruote motrici, fa parte anche Carlos Checa, al via con la vettura numero 242. Sarà navigato dall'esperto Marc Solà, che vanta quattro Dakar corse tra le moto e un ottimo secondo posto nella categoria Malle Moto nel 2019 (18esimo assoluto). Solà ha anche esperienza negli SSV, con cui ha corso tre volte.

Il campione del mondo 2011 con Ducati nel mondiale superbike non è alla prima esperienza, avendo debuttato l'anno scorso e in passato ha pure corso un Merzouga Rally tra le moto. La sua prima partecipazione al Dakar si è conclusa al 66esimo posto, un target che Carlos vuole migliorare, consapevole però delle difficoltà a cui dovrà andare incontro. “Arrivo con tante novità: copilota, macchina, squadra. Ma dopo il mio debutto, ho più esperienza e il mio desiderio e intenzione è di essere molto meglio rispetto allo scorso gennaio - ha spiegato Checa-. Spero di avere imparato dall'errore dell'anno scorso, non perdere giorni di gara e godermi davvero questa Dakar. Il mio obiettivo è essere bravo, efficace e felice della mia prestazione. Torno per continuare a fare esperienza che mi permetterà di migliorare i miei risultati. Non oso nominare una posizione specifica perché i problemi sono sempre dietro l'angolo. È come giocare alla lotteria".

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