Dakar 2018 - Barreda, legamenti del ginocchio rotti: "Ma stringo i denti”
Dakar news – Si complica notevolmente la Dakar per Joan Barreda, il pilota di Honda nella tappa Marathon ha riportato la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro, ma stringe i denti e resta concentrato: “Sento la responsabilità, ma la vittoria non mi ossessiona”
Image
News
"Moto perfetta"
La nona tappa della Dakar è stata cancellata e questo è stato un aiuto per Joan Barreda, che, dopo aver iniziato questa 40esima edizione con qualche problema al polso, ora deve gestire la gara con un forte dolore al ginocchio a causa della rottura dei legamenti, riportata dopo una caduta nella prima parte della tappa marathon. Il pilota Honda ha deciso di stringere i denti, è concentrato a recuperare terreno nella classifica, dove si trova a 8 minuti dal leader della generale Adrien Van Beveren (Yamaha). Intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha spiegato così la sua situazione: “A partire dalla seconda speciale, il polso mi faceva male ed era un problema in più da gestire. Poi è arrivata la caduta. Ho pensato di non farcela tanto era il dolore al ginocchio sinistro. I raggi hanno escluso una frattura ma ho rotto i legamenti. Il ginocchio è molto instabile. Per tenerlo il più fermo possibile devo fare un bendaggio molto stretto. Ho un gran dolore soprattutto quando guido sulla sabbia e nei passaggi tra la vegetazione, ma stringo i denti”. “Non sento maggiore pressione, questa c’è sempre e so come gestirla. Negli ultimi anni sono sempre stato ad un livello altissimo e non ho sbagliato”. Sulla gara ha detto: “La moto è perfetta, la squadra sta facendo un ottimo lavoro, ho solo fatto un errore alla tappa 3 ed ho perso 27 minuti. Con il problema al ginocchio tutto diventa più complicato, ma non mollo. Sia Van Beveren che Benavides stanno facendo una bella gara, ma lotterò sino alla fine. Abbiamo iniziato con 27 minuti di ritardo e tappa dopo tappa stiamo recuperando. Certo la lesione al ginocchio complica le cose, ma niente è perduto. La Dakar è sempre dura, per me come per i miei avversari”. “Nei lunghi trasferimenti hai tempo di pensare alla vita e alle cose che contano veramente. La Dakar è l’appuntamento dell’anno, il motivo per cui mi alleno ogni giorno. È importantissimo, ma la vita è molto di più. Potrò correre ancora per 8-10 anni, per questo vorrei finire bene la mia carriera e vivere al meglio il resto dei miei anni”.
La nona tappa della Dakar è stata cancellata e questo è stato un aiuto per Joan Barreda, che, dopo aver iniziato questa 40esima edizione con qualche problema al polso, ora deve gestire la gara con un forte dolore al ginocchio a causa della rottura dei legamenti, riportata dopo una caduta nella prima parte della tappa marathon. Il pilota Honda ha deciso di stringere i denti, è concentrato a recuperare terreno nella classifica, dove si trova a 8 minuti dal leader della generale Adrien Van Beveren (Yamaha). Intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha spiegato così la sua situazione: “A partire dalla seconda speciale, il polso mi faceva male ed era un problema in più da gestire. Poi è arrivata la caduta. Ho pensato di non farcela tanto era il dolore al ginocchio sinistro. I raggi hanno escluso una frattura ma ho rotto i legamenti. Il ginocchio è molto instabile. Per tenerlo il più fermo possibile devo fare un bendaggio molto stretto. Ho un gran dolore soprattutto quando guido sulla sabbia e nei passaggi tra la vegetazione, ma stringo i denti”. “Non sento maggiore pressione, questa c’è sempre e so come gestirla. Negli ultimi anni sono sempre stato ad un livello altissimo e non ho sbagliato”. Sulla gara ha detto: “La moto è perfetta, la squadra sta facendo un ottimo lavoro, ho solo fatto un errore alla tappa 3 ed ho perso 27 minuti. Con il problema al ginocchio tutto diventa più complicato, ma non mollo. Sia Van Beveren che Benavides stanno facendo una bella gara, ma lotterò sino alla fine. Abbiamo iniziato con 27 minuti di ritardo e tappa dopo tappa stiamo recuperando. Certo la lesione al ginocchio complica le cose, ma niente è perduto. La Dakar è sempre dura, per me come per i miei avversari”. “Nei lunghi trasferimenti hai tempo di pensare alla vita e alle cose che contano veramente. La Dakar è l’appuntamento dell’anno, il motivo per cui mi alleno ogni giorno. È importantissimo, ma la vita è molto di più. Potrò correre ancora per 8-10 anni, per questo vorrei finire bene la mia carriera e vivere al meglio il resto dei miei anni”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento