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AER, Vittoriano Guareschi fa il punto in casa Aprilia: "Stiamo facendo le lepri, meglio non si può"

Il capo delle operazioni in casa GCcorse è felice di come sta andando il rally. "La Tuareg si sta comportando bene, abbiamo lavorato su una base che si è rivelata solida. La moto è leggera, ora la gara è nelle mani dei piloti"

Vittoriano Guareschi all'Africa Eco Race è sempre nel mezzo di qualcosa: che sia l'organizzazione della giornata, il briefing con i piloti o anche solo la pulizia di un filtro, è impossibile trovarlo con le mani in mano. È lui il grande artefice di questa avventura africana e si applica al centodieci per cento per fare funzionare tutto. I risultati al momento gli stanno dando ragione, e siamo già oltre metà gara.

Qual è il punto della situazione a Chami, dopo 6 tappe su 12?

Sta andando benissimo: sognavamo di essere in questa posizione, ormai siamo a metà e ora le cose sono nelle mani dei piloti, delle loro strategie. Non stiamo nemmeno più a guardare come vanno in gara con il live, perché possiamo farci poco. Tra mercoledì e giovedì si deciderà il rally, su tappe dove sarà facile perdersi, dove le dune saranno molto difficili. Speriamo che Jacopo trovi la strada come ha sempre fatto e speriamo che vada bene.

Alla vigilia della gara eri moderatamente agitato, vista la novità del progetto e l'impossibilità di avere riscontro se non sul campo. La moto sembra rispondere bene.

Siamo oltre le aspettative, il sogno era quello di rimanere agganciati a Yamaha. Venivamo dal Transanatolia, dove eravamo inseguitori abbastanza al gancio di Yamaha, ma in questo momento invece stiamo facendo le lepri. Non ci hanno fatto scappare ma siamo avanti noi, non mi aspettavo di essere in questa posizione. La moto probabilmente funziona bene, le migliorie che abbiamo fatto in questi ultimi tre mesi funzionano e va bene così.

La Tuareg è cambiata in tante piccole e grandi cose.

Innanzitutto siamo intervenuti sulle sospensioni, poi siamo intervenuti sul serbatoio posteriore che è diventato portante, quindi abbiamo cambiato il telaio per potere alloggiare il serbatoio. Sono state irrobustite le sospensioni perché qui le sollecitazioni sono importanti, i chili sono di più. Abbiamo messo a posto la carburazione per il nuovo scarico SC Project, abbiamo lavorato sull'aspirazione, dunque è stato accordato il tutto, ma la moto rimane sostanzialmente di serie.

È vero che il vostro grande vantaggio è il peso? La dinamica del veicolo sembra molto migliorata.

La moto ora pesa 187 chili a secco e credo che sia un ottimo risultato, considerando che abbiamo aggiunto peso con le mousse, con tanto materiale, con la strumentazione, serbatoi supplementari. Credo che il nostro vantaggio nei confronti dei competitor sia nell'ordine dei dieci chili. Questo nelle difficoltà, come nella sabbia aiuta.

Yamaha ha tracciato la strada di una moto clienti elaborata profondamente, ma anche di un assistenza ai clienti per portarli a loro volta in gara nei grandi eventi internazionali. È una strada che potete e volete percorrere anche voi?

Sarebbe bellissimo, chiaramente noi ci siamo dovuti fare prima un background e ci siamo riusciti. Il bicilindrico nasce già come moto più robusta, che può affrontare la strada come il fuoristrada, non è un 450 da rally. Bastano un po' di modifiche per avere una moto divertente senza diventare matti. Anche a noi piacerebbe in futuro seguire un po' la loro strada.

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