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8 ore di Suzuka, Etienne Masson (Suzuki): "Fare bene potrebbe andare oltre il semplice risultato"

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Etienne Masson, pilota del team CN Challenge di Suzuki, che porterà in gara una GSX-R 1000 alimentata a biocarburante ed equipaggiata con alcuni parti di riciclo. Se il team si dimostrerà competitivo, gli scenari futuri potrebbero essere molto interessanti

Obiettivi importanti

A Suzuka abbiamo potuto chiacchierare con Etienne Masson, pilota francese già tre volte campione del mondo di Endurance (sempre con Suzuki) e quest'anno in gara con il Team CN Challenge della casa di Hamamatsu, seconda squadra ufficiale che affianca la storica SERT. Masson guiderà una moto "sperimentale", vale a dire una GSX-R 1000 alimentata con biocarburante (certificato dalla FIM) e dotata di alcune parti realizzate con materiali di riciclo (ne parliamo più approfonditamente qui). 

Cosa cambia rispetto alla moto tradizionale? Cambiano molte cose, alcuni parametri li stiamo scoprendo in queste ore. Dobbiamo valutare la resa sulla lunga distanza, ma il team sta lavorando duramente per renderci competitivi. Le qualifiche ci hanno soddisfatti perché abbiamo un bel ritmo e possiamo davvero dire la nostra.

Qual è il punto di forza di questo progetto e cosa pensi della fiducia che il team capitanato da Shinichi Sahara (qui la sua intervista) ha riposto in te? Sono felice, perché per me è molto importante sentire la fiducia della casa e soprattutto sono orgoglioso di farne parte perché questo progetto potrebbe significare un nuovo futuro per la nostra disciplina. Non solo io, ma tutti i ragazzi del team sentono la responsabilità del fatto che un buon risultato potrebbe portare tutto il movimento a essere migliore dal punto di vista del rispetto per l'ambiente.

Credi quindi che il futuro delle corse, non solo la 8 Ore di Suzuka, potrà essere non elettrico, ma basato su moto più sostenibili nella produzione e alimentate a biocarburanti Personalmente credo che le moto elettriche non sappiano esercitare la stessa passione e lo stesso legame con i tifosi. Quindi sì, io credo che questo progetto possa davvero rappresentare un futuro possibile. Spero di poter mostrare a tutti che questo progetto può realmente essere competitivo.

Pensi si possa arrivare nella top 10? Sì, ho fatto quinto in qualifica, quindi siamo competitivi. Il divario tra noi e le moto tradizionali è minimo, quindi sì, potremo essere competitivi. 

Cosa rappresenta per un pilota di un marchio giapponese la 8 Ore di Suzuka? La 8 Ore è la gara più importante della stagione per il team. Sentiamo la pressione data da tutti i fan giapponesi che vedono in questa gara il principale appuntamento della stagione.

Definisci questa gara in una sola parola.  Hot!

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