Zeroundici, la bici elettrica “giovane”
Fondato da tre giovani ingegneri di Torino, il nuovo marchio si presenta sul mercato con una single speed elettrica leggera e dallo stile pulito grazie alle batterie nascoste e al motore nel mozzo posteriore. Ad attrarre è pure l’ampia possibilità di personalizzare l’e-bike nelle componenti, nelle finiture e nelle colorazioni. Assemblata a mano, costa da 2.950 euro
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Green Planet
Start up nata al Politecnico
È un omaggio a Torino il nome del nuovo marchio di bici a pedalata assistita che riporta in lettere il prefisso telefonico della città della Mole, Zeroundici. Un tributo meritato considerando che l’azienda titolare del marchio, la Lektro Innovation, è il frutto di una start up nata dall’I3P, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino. Ateneo nel quale si sono laureati i tre fondatori della società, Mattia e Claudia Bertone e Luca Vanoli. Competenze diverse confluite nel primo modello di gamma svelato al BikeUp di Lecco e denominato semplicemente Zeroundici. Una bici leggera (15,5 kg) “fatta dai giovani per i giovani” difficile da identificare come elettrica al primo sguardo, tanto da sembrare una normale single speed, cioè una bici con cambio a rapporto unico pensata per muoversi veloci in città. Gli unici segnali di riconoscimento della “scossa” sono il motore elettrico della 8 Fun inserito nel mozzo posteriore e la piccola scatoletta alla base del tubo obliquo con la centralina di gestione del sistema. Viceversa, sono invisibili le batterie, “nascoste” all’interno del telaio e rimovibili solo per assistenza dallo sportellino davanti al tubo sterzo, dove è fissata la presa per effettuare la ricarica. Operazione che, con accumulatori scarichi, necessita di 4-6 ore per fare il pieno dei 412 Wh di energia utili per avere un’autonomia di 60-80 km in modalità Eco. A completare il kit è il piccolo display fissato vicino alla manopola con due linee di LED che indicano il livello di assistenza selezionato (sono quattro) e l’energia residua delle batterie. Oltre a celare il sistema elettrico, i responsabili di Zeroundici puntano molto sulla qualità e sulla personalizzazione. Il primo tema è perseguito con la produzione artigianale del telaio in alluminio e l’impiego di componenti di pregio, come i manubri di Deda Elementi, i freni Miche o i cerchi Gipiemme o Aerospoke. Il secondo consentendo ai clienti di configurare l’e-bike a piacere scegliendo la misura del telaio e alcuni componenti, quali tipo di manubrio (corsa, dritto e bullhorn) e di cerchio (raggi tradizionali o di tipo aerodinamico a sezione alare). Ma si possono selezionare pure la finitura della vernice (lucida, opaca o metallizzata) e i colori di telaio, forcella, sellino, catena, pneumatici e freni. A cambiare è il prezzo, con base a 2.950 euro, ma che può lievitare fino a 3.500 euro.
È un omaggio a Torino il nome del nuovo marchio di bici a pedalata assistita che riporta in lettere il prefisso telefonico della città della Mole, Zeroundici. Un tributo meritato considerando che l’azienda titolare del marchio, la Lektro Innovation, è il frutto di una start up nata dall’I3P, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino. Ateneo nel quale si sono laureati i tre fondatori della società, Mattia e Claudia Bertone e Luca Vanoli. Competenze diverse confluite nel primo modello di gamma svelato al BikeUp di Lecco e denominato semplicemente Zeroundici. Una bici leggera (15,5 kg) “fatta dai giovani per i giovani” difficile da identificare come elettrica al primo sguardo, tanto da sembrare una normale single speed, cioè una bici con cambio a rapporto unico pensata per muoversi veloci in città. Gli unici segnali di riconoscimento della “scossa” sono il motore elettrico della 8 Fun inserito nel mozzo posteriore e la piccola scatoletta alla base del tubo obliquo con la centralina di gestione del sistema. Viceversa, sono invisibili le batterie, “nascoste” all’interno del telaio e rimovibili solo per assistenza dallo sportellino davanti al tubo sterzo, dove è fissata la presa per effettuare la ricarica. Operazione che, con accumulatori scarichi, necessita di 4-6 ore per fare il pieno dei 412 Wh di energia utili per avere un’autonomia di 60-80 km in modalità Eco. A completare il kit è il piccolo display fissato vicino alla manopola con due linee di LED che indicano il livello di assistenza selezionato (sono quattro) e l’energia residua delle batterie. Oltre a celare il sistema elettrico, i responsabili di Zeroundici puntano molto sulla qualità e sulla personalizzazione. Il primo tema è perseguito con la produzione artigianale del telaio in alluminio e l’impiego di componenti di pregio, come i manubri di Deda Elementi, i freni Miche o i cerchi Gipiemme o Aerospoke. Il secondo consentendo ai clienti di configurare l’e-bike a piacere scegliendo la misura del telaio e alcuni componenti, quali tipo di manubrio (corsa, dritto e bullhorn) e di cerchio (raggi tradizionali o di tipo aerodinamico a sezione alare). Ma si possono selezionare pure la finitura della vernice (lucida, opaca o metallizzata) e i colori di telaio, forcella, sellino, catena, pneumatici e freni. A cambiare è il prezzo, con base a 2.950 euro, ma che può lievitare fino a 3.500 euro.
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