Zero rincari per le Harley-Davidson: è tregua USA-UE
L'Unione Europea ha esteso la sospensione dei dazi sui prodotti USA fino al 2025. Un bene per i marchi americani come quello di Milwaukee, che non dovranno aumentare i prezzi
L'Unione Europea Proroga la Sospensione delle Tariffe
Il 21 dicembre l'Unione Europea ha annunciato una decisione cruciale riguardante il commercio internazionale: la proroga della sospensione dei dazi sui prodotti statunitensi fino al 31 marzo 2025. Questa mossa segna un capitolo significativo nella controversia sull'acciaio e sull'alluminio che ha coinvolto l'UE e gli Stati Uniti. Le tariffe di riequilibrio dell'UE sulle esportazioni statunitensi, introdotte come risposta alle famigerate tariffe USA "Sezione 232" su acciaio e alluminio europei durante la presidenza di Donald Trump, hanno creato un'atmosfera tesa nelle relazioni commerciali transatlantiche, tuttavia, l'attuale estensione della sospensione evidenzia un clima di cooperazione sui negoziati in corso. La proroga pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE, rappresenta un significativo risparmio per gli esportatori di acciaio e alluminio della UE, stimato in circa 1,5 miliardi di euro all'anno e allo stesso tempo gli Stati Uniti hanno concordato di considerare ulteriori esclusioni dai dazi per gli esportatori dell'UE.
Un bene per Harley-Davidson e gli altri costruttori americani
In particolare, la sospensione delle tariffe impatta positivamente sul settore automotive e quindi su Harley-Davidson. Questa decisione permette alle aziende auto/moto di continuare ad arrivare sul mercato europeo senza oneri aggiuntivi, favorendo così la stabilità del settore. Senza la sospensione dei dazi, ad esempio, i prodotti Harley avrebbero subito un rincaro significativo, colpendo negativamente sia i consumatori che il produttore.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo e commissario per il commercio europeo, ha sottolineato l'importanza di questa decisione: "Questa importante estensione è il risultato di un intenso impegno con gli Stati Uniti e serve due obiettivi chiave dell'UE: in primo luogo, stiamo dando ai nostri importatori ed esportatori la stabilità del mercato e la fiducia per continuare a commerciare senza intoppi. In secondo luogo, ci fornisce lo spazio necessario per continuare a perseguire la rimozione totale e permanente di 232 dazi sulle esportazioni dell'UE, oltre a lavorare per affrontare la sovraccapacità globale e la decarbonizzazione delle industrie dell'acciaio e dell'alluminio".
La storia di una querelle che va avanti da qualche anno
Le tariffe statunitensi "Sezione 232" erano state introdotte nel 2018 dal presidente Donald Trump, con l'obiettivo di proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti da una presunta minaccia rappresentata dall'eccessiva importazione di acciaio e alluminio. Queste tariffe, pari al 25% per l'acciaio e al 10% per l'alluminio, hanno avuto un impatto significativo sulle esportazioni di questi prodotti dall'UE agli Stati Uniti. L'UE ha risposto introducendo le proprie tariffe di riequilibrio, pari al 25% per l'acciaio e al 10% per l'alluminio. Queste tariffe hanno avuto lo scopo di compensare l'impatto negativo dei dazi statunitensi sulle industrie dell'acciaio e dell'alluminio europee. I dazi statunitensi "Sezione 232" hanno colpito un'ampia gamma di prodotti, tra cui acciaio per costruzioni, acciaio per automobili, acciaio per lattine, alluminio per imballaggi, alluminio per aeronautica, provocando un aumento dei costi per le imprese europee, che hanno dovuto cercare fornitori alternativi o ridurre la produzione.