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YPJ-01, Yamaha festeggia i 20 anni di e-bike

La casa giapponese è stata una delle prime a credere nele bici a pedalata asistita e ha deciso di festeggiare la prima e-bike prodotta 20 anni fa con un raffinato prototipo basato su una bici da corsa. Di pregio sono pure le componenti elettroniche con sistema di gestione tramite smartphone
E' solo una concept
La storia delle bici a pedalata assistita è lunga, anche se l'inizio dell'era delle e-bike moderne risale al 1982, anno nel quale il tedesco Egon Gelhard registra il brevetto che sta alla base degli attuali modelli. Un'invenzione che, però, rimane sulla carta per l'impossibilità di realizzare una pedelec a prezzo competitivo con la tecnologie dell'epoca. Per vedere concretizzare il sogno di Gelhard dovrà passare ancora un decennio e molti chilometri. A progettare un'e-bike commercilizzabile sarà Yamaha, realizzato il primo prototipo, il colosso giapponese delle due ruote convinse il Governo giapponese a sostenere il nuovo mezzo lasciandogli lo status di bicicletta. Ottenuto il consenso “politico” che evita di fare gravare sulla nascente e-bike tasse e vincoli, Yamaha commercializzò la prima bici a pedalata assistita della storia. Era il 1993 e a distanza di 20 anni il costruttore di Iwata ha deciso di festeggiare l'evento con un prototipo, la YPJ-01, che racchiude il meglio della sua tecnologia. Per farlo ha utilizzato come base un raffinato telaio da corsa equipaggiato con freni a disco idraulici e un cambio di pregio, il nostrano Campagnolo Super Record. Una bicicletta di qualità trasformata in elettrica applicando il motore centrale da 250 W, considerato tra i più leggeri in commercio, e batterie agli ioni di litio, poste sempre al centro per ottenere un buon bilanciamento. A completare il kit è il sistema di gestione che può essere comandato tramite smartphone. Al momento la produzione dell'e-bike Yamaha dei 20 anni non è prevista.
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