Yamaha sperimenta il servosterzo elettronico nel motocross
Il nuovo dispositivo funziona come un ammortizzatore di sterzo migliorato: in futuro non servirà solo a rendere la guida meno faticosa, ma diventerà un vero e proprio aiuto, integrato con il traction control e l'ABS
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Spy
Gli aiuti alla guida, anche in campo motociclistico, stanno ormai prendendo piede in ogni ambito tecnico della moto, e ora i tempi sembrano maturi per una rivisitazione della geometria di sterzo e degli strumenti deputati al suo controlla.
Dalle piste alla strada
Il servosterzo elettrico (EPS) Yamaha sarà utilizzato per la prima volta sulle moto del campionato di motocross All-Japan di quest'anno, ma il piano prevede di trasferire questa tecnologia su una varietà di prodotti sul mercato. È una configurazione straordinariamente compatta, ma il fatto che sia controllata dal computer significa che c'è un enorme potenziale per aumentare la sua gamma di abilità.
L'obiettivo infatti non è limitato alla riduzione dello sforzo in condizioni particolarmente gravose, ma anche a una funzione che lo può equiparare all'ammortizzatore di sterzo. D'altronde lo stesso servosterzo, per come lo possiamo trovare sul mercato attualmente, adotta la tecnologia del sensore di coppia. Sulle e-bike questi sensori sono usati per segnalare quando stai pedalando e quanto duramente, per poi inviare i dati a un computer che interpreta la quantità di assistenza elettrica necessaria. Qui il principio è lo stesso, ma sulla moto.
Possibili sviluppi
Le possibilità che il sistema apre sono vaste. Le moto potrebbero essere progettate con angoli di sterzo più chiusi, rendendo lo sterzo più netto nella risposta, senza però incorrere in instabilità.
Disporre di un sistema, significa anche che c'è il potenziale per collegare lo sterzo con l'IMU, il controllo della trazione e l'ABS in curva, creando un sistema di controllo della stabilità che modula l'acceleratore, i freni e lo sterzo, tutti i principali input del pilota, per aiutare a prevenire gli incidenti.
Il sistema di pilotaggio robot Motobot di Yamaha ha già dimostrato che i computer possono guidare una moto su in pista e il sistema di servosterzo visto qui è l'ultimo pezzo del puzzle quando si tratta di adattare le conoscenze di quel progetto a qualcosa che può essere adottato su un moto del mondo reale.
Yamaha non è la sola marca a sviluppare sistemi come questo: anche le concept bike Honda Riding Assist utilizzano configurazioni di sterzo automatico e la BMW ha mostrato una R1200GS con guida autonoma nel 2019.
Dalle piste alla strada
Il servosterzo elettrico (EPS) Yamaha sarà utilizzato per la prima volta sulle moto del campionato di motocross All-Japan di quest'anno, ma il piano prevede di trasferire questa tecnologia su una varietà di prodotti sul mercato. È una configurazione straordinariamente compatta, ma il fatto che sia controllata dal computer significa che c'è un enorme potenziale per aumentare la sua gamma di abilità.
L'obiettivo infatti non è limitato alla riduzione dello sforzo in condizioni particolarmente gravose, ma anche a una funzione che lo può equiparare all'ammortizzatore di sterzo. D'altronde lo stesso servosterzo, per come lo possiamo trovare sul mercato attualmente, adotta la tecnologia del sensore di coppia. Sulle e-bike questi sensori sono usati per segnalare quando stai pedalando e quanto duramente, per poi inviare i dati a un computer che interpreta la quantità di assistenza elettrica necessaria. Qui il principio è lo stesso, ma sulla moto.
Possibili sviluppi
Le possibilità che il sistema apre sono vaste. Le moto potrebbero essere progettate con angoli di sterzo più chiusi, rendendo lo sterzo più netto nella risposta, senza però incorrere in instabilità.
Disporre di un sistema, significa anche che c'è il potenziale per collegare lo sterzo con l'IMU, il controllo della trazione e l'ABS in curva, creando un sistema di controllo della stabilità che modula l'acceleratore, i freni e lo sterzo, tutti i principali input del pilota, per aiutare a prevenire gli incidenti.
Il sistema di pilotaggio robot Motobot di Yamaha ha già dimostrato che i computer possono guidare una moto su in pista e il sistema di servosterzo visto qui è l'ultimo pezzo del puzzle quando si tratta di adattare le conoscenze di quel progetto a qualcosa che può essere adottato su un moto del mondo reale.
Yamaha non è la sola marca a sviluppare sistemi come questo: anche le concept bike Honda Riding Assist utilizzano configurazioni di sterzo automatico e la BMW ha mostrato una R1200GS con guida autonoma nel 2019.
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