Yamaha e Gogoro insieme per realizzare scooter elettrici con batterie interscambiabili
L’idea di scambiare le batterie scariche con altre cariche, azzerando così i tempi di ricarica, non è nuova e sembra che a Taiwan stia avendo un buon successo. Per questo Yamaha ha annunciato un'alleanza con Gogoro per sviluppare nuovi mezzi, sfruttando il sistema di scambio messo a punto dal produttore orientale
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Gogoro e Yamaha uniti
Yamaha ha annunciato di aver stretto una partnership con Gogoro, per sviluppare una nuova famiglia di scooter elettrici. Gogoro è un produttore taiwanese che nel 2015 ha messo a punto un sistema di stazioni di ricarica con cui gli utenti possono scambiare la batteria "finita" con una carica al 100%. Una soluzione che, oltre ad azzerare i tempi di ricarica, permette un sensibile risparmio sui costi delle batterie che vengono noleggiate. Al momento a Taiwan ci sono circa 750 stazioni, ma entro il 2019 si dovrebbe arrivare a quota 1.000 e gli scambi registrati da Gogoro dal 2015 sono stati più di 17 milioni. Numeri importanti, che hanno suscitato l’interesse di Yamaha: sembrerebbe infatti che la casa di Iwata abbia preso in seria considerazione l’idea di sviluppare per i suoi scooter un analogo sistema di scambio batteria e, da qui, la partnership con Gogoro. Non solo: l’accordo, da quello che s’è appreso, dovrebbe includere anche la vendita dei mezzi sviluppati e realizzati da Gogoro attraverso la rete vendita di Yamaha e, in futuro, anche la possibilità di riprogettare e quindi marchiare Yamaha gli scooter taiwanesi.
"Crediamo che la collaborazione con Gogoro a Taiwan ci permetterà di fornire servizi di mobilità elettrica allargando l'offerta per i nostri clienti con lo scambio di batterie" ha spiegato Takuya Kinoshita, Executive Officer MC General Manager di Yamaha. “Gogoro - ha aggiunto Horace Luke, CEO dell'azienda taiwanese - è nata come una piattaforma aperta, che utilizza un'infrastruttura energetica a rete e promuove la trasformazione delle grandi città in Smart City. La collaborazione con Yamaha è un grande passo avanti verso la realizzazione di tutto ciò e ne siamo onorati”.
I nuovi scooter Yamaha/Gogoro dovrebbero arrivare a Taiwan entro l’estate 2019, vedremo se l'accordo verrà esteso in futuro anche ai mercati europei.
Yamaha ha annunciato di aver stretto una partnership con Gogoro, per sviluppare una nuova famiglia di scooter elettrici. Gogoro è un produttore taiwanese che nel 2015 ha messo a punto un sistema di stazioni di ricarica con cui gli utenti possono scambiare la batteria "finita" con una carica al 100%. Una soluzione che, oltre ad azzerare i tempi di ricarica, permette un sensibile risparmio sui costi delle batterie che vengono noleggiate. Al momento a Taiwan ci sono circa 750 stazioni, ma entro il 2019 si dovrebbe arrivare a quota 1.000 e gli scambi registrati da Gogoro dal 2015 sono stati più di 17 milioni. Numeri importanti, che hanno suscitato l’interesse di Yamaha: sembrerebbe infatti che la casa di Iwata abbia preso in seria considerazione l’idea di sviluppare per i suoi scooter un analogo sistema di scambio batteria e, da qui, la partnership con Gogoro. Non solo: l’accordo, da quello che s’è appreso, dovrebbe includere anche la vendita dei mezzi sviluppati e realizzati da Gogoro attraverso la rete vendita di Yamaha e, in futuro, anche la possibilità di riprogettare e quindi marchiare Yamaha gli scooter taiwanesi.
"Crediamo che la collaborazione con Gogoro a Taiwan ci permetterà di fornire servizi di mobilità elettrica allargando l'offerta per i nostri clienti con lo scambio di batterie" ha spiegato Takuya Kinoshita, Executive Officer MC General Manager di Yamaha. “Gogoro - ha aggiunto Horace Luke, CEO dell'azienda taiwanese - è nata come una piattaforma aperta, che utilizza un'infrastruttura energetica a rete e promuove la trasformazione delle grandi città in Smart City. La collaborazione con Yamaha è un grande passo avanti verso la realizzazione di tutto ciò e ne siamo onorati”.
I nuovi scooter Yamaha/Gogoro dovrebbero arrivare a Taiwan entro l’estate 2019, vedremo se l'accordo verrà esteso in futuro anche ai mercati europei.
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