Yamaha annuncia la fase 2 del progetto Motobot, il robot motociclista
Durante il Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, la Casa di Iwata ha presentato la seconda fase del programmi del robot umanoide a guida autonoma: secondo i tecnici giapponesi, sarà in grado di guidare a 125 miglia orarie, cioè 201 km/h
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Tecnologia Yamaha
Presentato alla edizione 2015 del Tokyo Motor Show, lo scorso novembre, Motobot è un robot umanoide in grado di guidare una moto che ha destato parecchia curiosità negli addetti ai lavori e negli appassionati. Infatti, mentre molte case automobilistiche lavorano all'auto che guida da sola (ipotesi prospettata da molti film di fantascienza, tra cui "Io robot" con Will Smith), il pensiero che una moto possa essere guidata da un robot è ancora più incredibile considerata la maggior fisicità richiesta da un veicolo a due ruote. L’obiettivo principale del team di Ricerca e Sviluppo della casa di Iwata è realizzare un robot che sia in grado di guidare una moto di serie in pista, a una velocità superiore ai 200 km/h. Impresa non da poco: controllare il movimento di una moto a velocità elevata richiede una serie di controlli difficili per un uomo, figurarsi per una macchina. Con la tecnologia legata al Motobot Yamaha intende creare poi sistemi elettronici per incrementare la sicurezza di chi va in moto tutti i giorni. Al CES di Las Vegas è stato annunciato un accordo che dà un notevole impulso al progetto: Yamaha ha deciso infatti di unire le forze con SRI International, una delle aziende tecnicamente più avanzate della Silicon Valley in termini di robotica. Il primo obiettivo di Yamaha per il suo Motobot è consentirgli di raggiungere una velocità massima di 201 km/h in circuito entro il 2017, quando è in programma il debutto del robot motociclista. Con il sostegno del knw-how dell'azienda statunitense l'obiettivo si fa più raggiungibile.
Presentato alla edizione 2015 del Tokyo Motor Show, lo scorso novembre, Motobot è un robot umanoide in grado di guidare una moto che ha destato parecchia curiosità negli addetti ai lavori e negli appassionati. Infatti, mentre molte case automobilistiche lavorano all'auto che guida da sola (ipotesi prospettata da molti film di fantascienza, tra cui "Io robot" con Will Smith), il pensiero che una moto possa essere guidata da un robot è ancora più incredibile considerata la maggior fisicità richiesta da un veicolo a due ruote. L’obiettivo principale del team di Ricerca e Sviluppo della casa di Iwata è realizzare un robot che sia in grado di guidare una moto di serie in pista, a una velocità superiore ai 200 km/h. Impresa non da poco: controllare il movimento di una moto a velocità elevata richiede una serie di controlli difficili per un uomo, figurarsi per una macchina. Con la tecnologia legata al Motobot Yamaha intende creare poi sistemi elettronici per incrementare la sicurezza di chi va in moto tutti i giorni. Al CES di Las Vegas è stato annunciato un accordo che dà un notevole impulso al progetto: Yamaha ha deciso infatti di unire le forze con SRI International, una delle aziende tecnicamente più avanzate della Silicon Valley in termini di robotica. Il primo obiettivo di Yamaha per il suo Motobot è consentirgli di raggiungere una velocità massima di 201 km/h in circuito entro il 2017, quando è in programma il debutto del robot motociclista. Con il sostegno del knw-how dell'azienda statunitense l'obiettivo si fa più raggiungibile.
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