XTR Pepo Café Noir, una Mash da Grand Prix
Pepo Rosell ci ha preso gusto con le piccole cilindrate. Dopo aver sfornato in serie due piccole pesti iberiche, ecco la sua ultima minuscola creazione, una Mash 250 pronto pista
Image
Fuoriserie
Piccola e terribile
L’invasione delle piccole Mash sul mercato europeo ha portato con sé, contestualmente a un buon numero di basi, un nuovo interesse per le preparazioni su piccola cilindrata. Questo fenomeno è qualcosa di tipicamente orientale: Filippine, Indonesia, Malaysia e molti altri stati hanno un parco circolante costituito perlopiù da moto di piccola cilindrata e proprio su queste i preparatori asiatici hanno scoperto di poter ricavare praticamente di tutto, dalle cafè racer agli scrambler. Ora che le cilindrate leggere sono state riscoperte anche in Europa, la palla passa ai maghi delle officine del vecchio continente. Pepo Rosell è uno di questi personaggi e ha subito mostrato interesse per la materia, prima - guardando alla tradizione - con due special su base Bultaco e Derbi e ora con questa mini scheggia su base Mash Two Fifty Café Racer.
La “Café Noir” by XTR sembra uscita da una rievocazione storica: ha gli sticker degli sponsor, una super carena e le forme delle motociclette da corsa di una volta.
Per arrivare a un risultato così radicale Pepo ne ha fatto di lavoro, operando praticamente su ogni parte del mezzo fino alla modifica del telaio.
Sono di XTR tutte le sovrastrutture della moto: il parafango anteriore, la carena in stile OSSA GP, il serbatoio che ricorda quello delle Honda RC166 da gara e il sellino che cita l’Aermacchi Ala d’Oro.
Alla voce prestazioni Rosell ha sostituito il filtro dell’aria con un’unità realizzata internamente e vivacizzato il sound con un terminale a megafono SuperMario by XTR. Non manca un piccolo upgrade ai freni con la sostituzione dei tubi
Il lavoro di fino ha riguardato anche e ovviamente i dettagli con nuove piastre e supporti fabbricati da XTR, le pedane in lega leggera e un nuovo comparto luci con l’iconico faro asimmetrico all’anteriore da vera enduracer.
Anche senza un motore ultrapotente, questa piccola Mash fa venir voglia di pista. Così tanto che qualcuno l’ha portata nel mitico tracciato di Jarama: diavolo d’un Pepo!
L’invasione delle piccole Mash sul mercato europeo ha portato con sé, contestualmente a un buon numero di basi, un nuovo interesse per le preparazioni su piccola cilindrata. Questo fenomeno è qualcosa di tipicamente orientale: Filippine, Indonesia, Malaysia e molti altri stati hanno un parco circolante costituito perlopiù da moto di piccola cilindrata e proprio su queste i preparatori asiatici hanno scoperto di poter ricavare praticamente di tutto, dalle cafè racer agli scrambler. Ora che le cilindrate leggere sono state riscoperte anche in Europa, la palla passa ai maghi delle officine del vecchio continente. Pepo Rosell è uno di questi personaggi e ha subito mostrato interesse per la materia, prima - guardando alla tradizione - con due special su base Bultaco e Derbi e ora con questa mini scheggia su base Mash Two Fifty Café Racer.
La “Café Noir” by XTR sembra uscita da una rievocazione storica: ha gli sticker degli sponsor, una super carena e le forme delle motociclette da corsa di una volta.
Per arrivare a un risultato così radicale Pepo ne ha fatto di lavoro, operando praticamente su ogni parte del mezzo fino alla modifica del telaio.
Sono di XTR tutte le sovrastrutture della moto: il parafango anteriore, la carena in stile OSSA GP, il serbatoio che ricorda quello delle Honda RC166 da gara e il sellino che cita l’Aermacchi Ala d’Oro.
Alla voce prestazioni Rosell ha sostituito il filtro dell’aria con un’unità realizzata internamente e vivacizzato il sound con un terminale a megafono SuperMario by XTR. Non manca un piccolo upgrade ai freni con la sostituzione dei tubi
Il lavoro di fino ha riguardato anche e ovviamente i dettagli con nuove piastre e supporti fabbricati da XTR, le pedane in lega leggera e un nuovo comparto luci con l’iconico faro asimmetrico all’anteriore da vera enduracer.
Anche senza un motore ultrapotente, questa piccola Mash fa venir voglia di pista. Così tanto che qualcuno l’ha portata nel mitico tracciato di Jarama: diavolo d’un Pepo!
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