Itinerari moto - La Route Napoleon (Francia) con Aprilia Caponord 1200 Travel Pack
Aprilia Caponord 1200 - Poco più di cinquecento chilometri in due giorni, su e giù per le Alpi francesi, se volete fare indigestione di curve. Oppure un bel giro da spezzare e affrontare in vari weekend. Ma ci vuole la moto adatta: comoda e sportiva allo stesso tempo. Noi abbiamo scelto la crossover di Noale... e si è rivelata perfetta
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Presentata poco più di un anno fa, l’Aprilia Caponord 1200 Travel Pack va a collocarsi nel segmento delle grosse Crossover che, per intenderci, annoverano modelli di successo come la BMW R 1200 GS o la Ducati Multistrada 1200. Insomma la classica tuttofare: agile e reattiva come una sportiva tra le curve, comoda come una vera tourer nei viaggi più impegnativi. Per testarla al meglio in tutte le condizioni di utilizzo, abbiamo deciso metterla “alla prova” in un vero raid motociclistico di due giorni che contemplasse un po’ di tutto, dalle autostrade alle strade di montagna più tortuose e impegnative. Di seguito vi proponiamo l'itinerario completo: noi l'abbiamo percorso in soli due giorni, ma se volete godervelo senza arrivare alla fine stravolti, vi consigliamo di farlo almeno in tre giorni, o meglio ancora di spezzettarlo e affrontarlo un po' per volta.
Primo giorno: curve a volontà
Il percorso ideato per il primo giorno parte da Saint-Paul de Vence (vicino a Nizza) e si arrampica fino al Col de la Bonette, una delle strade asfaltate più alte d'Europa (2.715 mt s.l.m.), passando per la Route Napoleon e per le Gole del Verdon, per un totale di circa 350 km, tra paesaggi mozzafiato e curve “da divorare” in sequenza. Sulle divertentissime curve della Route Napoleon (meglio conosciuta in Francia come statale N85) e sull’impegnativa strada che si “arrampica” al Col de la Bonette, la Caponord ha sfoggiato una facilità di guida e una “cattiveria” da motard (con tanto di bagagli al seguito) che davvero pochissime altre concorrenti possono vantare: merito del motore prontissimo ai bassi e medi regimi, ma soprattutto della ciclistica che, grazie alle sospensioni “intelligenti”, in qualunque momento si adatta al meglio allo stile di guida del pilota e alle condizioni dell’asfalto. Eccellenti le coperture di primo equipaggiamento, i Dunlop Sportmax Qualifier, sempre a loro agio sia su asciutto che sul bagnato.
Primo giorno: curve a volontà
Il percorso ideato per il primo giorno parte da Saint-Paul de Vence (vicino a Nizza) e si arrampica fino al Col de la Bonette, una delle strade asfaltate più alte d'Europa (2.715 mt s.l.m.), passando per la Route Napoleon e per le Gole del Verdon, per un totale di circa 350 km, tra paesaggi mozzafiato e curve “da divorare” in sequenza. Sulle divertentissime curve della Route Napoleon (meglio conosciuta in Francia come statale N85) e sull’impegnativa strada che si “arrampica” al Col de la Bonette, la Caponord ha sfoggiato una facilità di guida e una “cattiveria” da motard (con tanto di bagagli al seguito) che davvero pochissime altre concorrenti possono vantare: merito del motore prontissimo ai bassi e medi regimi, ma soprattutto della ciclistica che, grazie alle sospensioni “intelligenti”, in qualunque momento si adatta al meglio allo stile di guida del pilota e alle condizioni dell’asfalto. Eccellenti le coperture di primo equipaggiamento, i Dunlop Sportmax Qualifier, sempre a loro agio sia su asciutto che sul bagnato.
Arrampicandoci sul Col de la Bonette, la Caponord 1200 ci ha sorpresi per la facilità di guida (nonostante i 125 CV dichiarati) e la rapidità di una motard con cui divora le curve.
Secondo giorno: pronti a tutto!
Il giorno successivo il programma prevede la tappa di ritorno a Saint-Paul de Vence, partendo da Barcelonnette (punto tappa del giorno prima) lungo un tragitto di circa 160 km un po' più turistico, ma altrettanto suggestivo e impegnativo. Si attraversano i paesini alpini di Valberg e Beuil, per poi immettersi nella Strada statale D 602, un percorso misto-veloce molto divertente. Da qui si procede per Saint Martin du Var e quindi giù verso Saint-Paul de Vence. L'itinerario completo è lungo poco più di 500 km: pochi o tanti che siano per voi, sono scuramente impegnativi. Anche perché dovete essere pronti ad affrontare questi percorsi in ogni condizione atmosferica: si passa facilmente dai quasi 30°C lungo le spiagge soleggiate della Costa Azzura ai 6°C del Col de la Bonette. Ed è anche facile imbattersi in qualche violento temporale estivo. Il nostro consiglio, quindi, è quello di partire equipaggiati "a strati" e con la cerata antipioggia a portata di mano, anche d'estate.
Aprilia Caponord: tante conferme
Due sono le “sensazioni” che ci sono rimaste impresse in questi due intensi giorni di viaggio: la comodità dell’Aprilia Caponord 1200 sui lunghi tragitti e l’impressionante facilità di guida che trasmette nei percorsi più tortuosi affrontati “a manetta”. Sicuramente l’ampia e comoda seduta imbottita, il cupolino regolabile studiato in galleria del vento e i particolari profili delle fiancate laterali, disegnati per essere poco invasivi, ma protettivi allo stesso tempo, ci hanno dato una mano “a digerire” tutti questi chilometri senza affaticarci e senza riscontrare il minimo indolenzimento al fondoschiena.
Due degli accessori con la quale era equipaggiata la nostra Aprilia Caponord 1200: a sx, lo scarico Slip-on della Arrow (costa 1.001 euro) che conferisce al motore più tiro ai bassi e medi regimi; a dx, la AMP (Aprilia Multimedia Platform, costa 201 euro), un kit aggiuntivo che permette alla centralina del motore di dialogare col proprio smartphone (va bene sia con Iphone che con Android) per mostrare dati relativi all'accelerazione, consumi, velocità e altro ancora.
Doppia personalità
Un’autentica tuttofare, potente,superdotata e offerta a un prezzo concorrenziale (la Aprilia Caponord 1200 Travel Pack costa 16.500 euro): basti pensare che per portarsi a casa una R 1200 GS o una Ducati Multistrada 1200 S con lo stesso allestimento e dotazione tecnica (tanto per citare alcune delle concorrenti più vendute), bisogna sborsare mediamente tra i 2.000 e i 3.800 euro in più. Difetti riscontrati pochissimi: non ci è piaciuta, per esempio, la frizione poco morbida da azionare e il motore che, sul lato destro scalda, a nostro giudizio, un po’ troppo.
Tra le gole del Verdon...
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