Valentino Rossi: "Come si guida e a cosa serve il Ranch" VIDEO
In questo bel video realizzato da Monster Energy, Valentino Rossi parla dell'importanza del Ranch e della guida in offroad per il suo allenamento e quello dei ragazzi della VR Academy. Guidare su sterrato è fondamentale per migliorare la sensibilità quando i palcoscenici sono quelli delle piste mondiali. Ma come si guida al Ranch? A raccontarci la pista è Marco Belli fondatore della flat track Ditraverso School

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Il Ranch è fondamentale
La guida in fuoristrada è fondamentale per i piloti di corse su strada, dalla MotoGP in giù. Il poco grip offerto dal tracciato è utilissimo per affinare la sensiblità nella guida e per capire quanto e come osare in curva, e correre sempre sul filo de limite. Valentino Rossi, da sempre si allena in fuoristrada, prima nella mitica cava, con suo padre Graziano e il povero Marco Simoncelli, da alcuni anni invece, ha fatto il salto di qualità fondando il Ranch, una pista estremamente tecnica dove il Dottore e i ragazzi della VR46 Academy si allenano durante la stagione invernale. Le curve del Ranch sono state studiate non solo per essere divertenti, ma anche per essere perfettamente allenanti. Guidare al Ranch è un sogno per tantissimi appassionati di moto e noi abbiamo chiesto a Marco Belli (istruttore al Ranch, fondatore della scuola di flat track Ditraverso School e più volte campione mondiale di specialità) di raccontarci come è fatta la pista: lui la conosce benissimo, perché ci ha girato più volte e ha dato consigli a Rossi su come fare il tracciato. Ecco il suo racconto.
Come si gira al Ranch
Si esce dai box, si gira a sinistra e si entra nella pista, dove si gira in genere in senso antiorario (ma non sempre).
Si parte! La prima curva è quella del Lago, a destra di seconda. Bisogna tenere bene l’interno per poi scendere verso la curva del Fagiolo a sinistra, molto importante perché poi c’è una salita per arrivare a una doppia curva a destra: la Rossi-Graziano, molto tecnica che butta poi in quella del Cucchiaio, in salita a sinistra, formata da due curve che vanno raccordate. Giù una marcia e si arriva alla 180°, per poi arrivare alla curva della Quercia (la più lenta della pista) che porta poi alla curva del Carro, a mio parere la più bella: va fatta in appoggio, è a sinistra e in discesa. Si arriva poi alla curva più difficile, la Ranch: uno scollinamento sulla destra. Si prosegue, si prende velocità e con la curva del Salto a sinistra si entra nell’Ovalone Grande, il punto più veloce della pista: qui si viaggia intorno ai 130/140 km/h. Si percorre la Ovale nord per poi salire alla Ovale Sud in quarta marcia (altra curva bellissima) che porta al Rampino, una curva lenta a sinistra da prima, dove si fanno tanti sorpassi ed è facile toccarsi. Si entra così nell’Ovalino Piccolo: si fa la Berta a destra e si va giù in discesa per la Renato, sempre a destra in discesa. Da qui si risale verso il Rampino Due che ci riporta nell’Ovale Grande. Da qui si esce dagli Ovali con la curva Antonio che inizialmente sale e poi scende verso destra, portando al Curvone in basso a sinistra che ci conduce al traguardo/partenza.
Chiudiamo coi tempi: chi riesce a fare il giro sui 2 minuti e 3/7 secondi è un fenomeno, girare sui 2 minuti e 15 significa girare forte, anzi molto forte. Parola di Marco Belli...
La guida in fuoristrada è fondamentale per i piloti di corse su strada, dalla MotoGP in giù. Il poco grip offerto dal tracciato è utilissimo per affinare la sensiblità nella guida e per capire quanto e come osare in curva, e correre sempre sul filo de limite. Valentino Rossi, da sempre si allena in fuoristrada, prima nella mitica cava, con suo padre Graziano e il povero Marco Simoncelli, da alcuni anni invece, ha fatto il salto di qualità fondando il Ranch, una pista estremamente tecnica dove il Dottore e i ragazzi della VR46 Academy si allenano durante la stagione invernale. Le curve del Ranch sono state studiate non solo per essere divertenti, ma anche per essere perfettamente allenanti. Guidare al Ranch è un sogno per tantissimi appassionati di moto e noi abbiamo chiesto a Marco Belli (istruttore al Ranch, fondatore della scuola di flat track Ditraverso School e più volte campione mondiale di specialità) di raccontarci come è fatta la pista: lui la conosce benissimo, perché ci ha girato più volte e ha dato consigli a Rossi su come fare il tracciato. Ecco il suo racconto.
Come si gira al Ranch
Si esce dai box, si gira a sinistra e si entra nella pista, dove si gira in genere in senso antiorario (ma non sempre).
Si parte! La prima curva è quella del Lago, a destra di seconda. Bisogna tenere bene l’interno per poi scendere verso la curva del Fagiolo a sinistra, molto importante perché poi c’è una salita per arrivare a una doppia curva a destra: la Rossi-Graziano, molto tecnica che butta poi in quella del Cucchiaio, in salita a sinistra, formata da due curve che vanno raccordate. Giù una marcia e si arriva alla 180°, per poi arrivare alla curva della Quercia (la più lenta della pista) che porta poi alla curva del Carro, a mio parere la più bella: va fatta in appoggio, è a sinistra e in discesa. Si arriva poi alla curva più difficile, la Ranch: uno scollinamento sulla destra. Si prosegue, si prende velocità e con la curva del Salto a sinistra si entra nell’Ovalone Grande, il punto più veloce della pista: qui si viaggia intorno ai 130/140 km/h. Si percorre la Ovale nord per poi salire alla Ovale Sud in quarta marcia (altra curva bellissima) che porta al Rampino, una curva lenta a sinistra da prima, dove si fanno tanti sorpassi ed è facile toccarsi. Si entra così nell’Ovalino Piccolo: si fa la Berta a destra e si va giù in discesa per la Renato, sempre a destra in discesa. Da qui si risale verso il Rampino Due che ci riporta nell’Ovale Grande. Da qui si esce dagli Ovali con la curva Antonio che inizialmente sale e poi scende verso destra, portando al Curvone in basso a sinistra che ci conduce al traguardo/partenza.
Chiudiamo coi tempi: chi riesce a fare il giro sui 2 minuti e 3/7 secondi è un fenomeno, girare sui 2 minuti e 15 significa girare forte, anzi molto forte. Parola di Marco Belli...
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