Uscite in moto post-lockdown: più giri, più incidenti, più vittime
La riapertura della circolazione ha riportato in strada migliaia di motociclisti: insieme al numero dei centauri è cresciuto però anche quello degli incidenti e delle vittime. A volte, basterebbe ricordarsi che città, strade di campagna e passi montani non sono un circuito privato in cui sfogare la voglia di correre…
Image
News
Incidenti in moto
Con la fine del lockdown e la possibilità di tornare a muoversi liberamente senza autocertificazione è tornata anche la voglia di godersi una bella gitarella in moto. La stagione è quella giusta e la tentazione, alla quale finalmente è possibile cedere, davvero forte.
Com’era facile aspettarsi, nel giro di pochi weekend, insieme al numero di centauri tornati in sella è cresciuto però anche quello degli incidenti. Troppi. I dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS parlano chiaro: nel primo fine settimana di maggio, ci sono stati 3 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 3 vittime. Un dato stabile rispetto alla settimana precedente, ma destinato a crescere - come si può leggere qui sotto - nel giro di pochissimi giorni. I casi sono vari e la responsabilità - è bene sottolinearlo - non sempre dei centauri. A volte è colpa del fondo stradale, altre di una distrazione, altre ancora è solo fatalità. Tuttavia, di motociclisti che esagerano con velocità e manovre azzardate ce ne sono, è inutile negarlo.
Tra le vittime ci sono moltissimi giovani sotto i 30 anni, ma anche motociclisti esperti con alle spalle 20, 30 o più anni di moto, a riprova del fatto che il “manico” non serve e l’esperienza non basta. Al contrario, servono prudenza e, sembrerà banale ma a quanto pare non lo è, buon senso.
Il primo fine settimana nella Fase 2
Con la circolazione quasi libera, abbiamo purtroppo assistito ad una triste impennata di incidenti mortali che hanno coinvolto i motociclisti. Sempre in riferimento ai dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS, nel secondo fine settimana di maggio (8-9-10 maggio) si sono verificati otto incidenti mortali con altrettante vittime, tra cui una ragazza di 18 anni, un ragazzo di 24 ed una altro di 27.
Il secondo fine settimana nella Fase 2
Fortunatamente in questo caso i numeri degli incidenti in moto sono calati. Nel terzo fine settimana di maggio (15 - 17 maggio 2020) secondo l’Osservatorio ASAPS ci sono stati 3 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 3 vittime.
Il terzo fine settimana nella Fase 2
Unitamente alle belle giornate, la riapertura quasi totale della circolazione ha portato ad un impennata delle uscite e, conseguentemente, degli incidenti. Nel quarto fine settimana di maggio (22 - 24 maggio 2020) si sono verificati 14 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 14 vittime. Un dato spaventoso, che ha purtroppo confermato le paure di molti.
Il primo weekend di giugno
Alla riapertura totale del Paese mancava solo 1 giorno, ma gli icidenti mortali non sono mancati. Nel lungo ponte del 2 giugno (29 maggio- 2 giugno 2020) secondo i dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS si sono verificati 12 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti per un totale di 16 vittime. Si tratta del numero più alto registrato nel 2020.
Con la fine del lockdown e la possibilità di tornare a muoversi liberamente senza autocertificazione è tornata anche la voglia di godersi una bella gitarella in moto. La stagione è quella giusta e la tentazione, alla quale finalmente è possibile cedere, davvero forte.
Com’era facile aspettarsi, nel giro di pochi weekend, insieme al numero di centauri tornati in sella è cresciuto però anche quello degli incidenti. Troppi. I dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS parlano chiaro: nel primo fine settimana di maggio, ci sono stati 3 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 3 vittime. Un dato stabile rispetto alla settimana precedente, ma destinato a crescere - come si può leggere qui sotto - nel giro di pochissimi giorni. I casi sono vari e la responsabilità - è bene sottolinearlo - non sempre dei centauri. A volte è colpa del fondo stradale, altre di una distrazione, altre ancora è solo fatalità. Tuttavia, di motociclisti che esagerano con velocità e manovre azzardate ce ne sono, è inutile negarlo.
Tra le vittime ci sono moltissimi giovani sotto i 30 anni, ma anche motociclisti esperti con alle spalle 20, 30 o più anni di moto, a riprova del fatto che il “manico” non serve e l’esperienza non basta. Al contrario, servono prudenza e, sembrerà banale ma a quanto pare non lo è, buon senso.
Il primo fine settimana nella Fase 2
Con la circolazione quasi libera, abbiamo purtroppo assistito ad una triste impennata di incidenti mortali che hanno coinvolto i motociclisti. Sempre in riferimento ai dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS, nel secondo fine settimana di maggio (8-9-10 maggio) si sono verificati otto incidenti mortali con altrettante vittime, tra cui una ragazza di 18 anni, un ragazzo di 24 ed una altro di 27.
Il secondo fine settimana nella Fase 2
Fortunatamente in questo caso i numeri degli incidenti in moto sono calati. Nel terzo fine settimana di maggio (15 - 17 maggio 2020) secondo l’Osservatorio ASAPS ci sono stati 3 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 3 vittime.
Il terzo fine settimana nella Fase 2
Unitamente alle belle giornate, la riapertura quasi totale della circolazione ha portato ad un impennata delle uscite e, conseguentemente, degli incidenti. Nel quarto fine settimana di maggio (22 - 24 maggio 2020) si sono verificati 14 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti con 14 vittime. Un dato spaventoso, che ha purtroppo confermato le paure di molti.
Il primo weekend di giugno
Alla riapertura totale del Paese mancava solo 1 giorno, ma gli icidenti mortali non sono mancati. Nel lungo ponte del 2 giugno (29 maggio- 2 giugno 2020) secondo i dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS si sono verificati 12 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti per un totale di 16 vittime. Si tratta del numero più alto registrato nel 2020.
Aggiungi un commento