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Uno spot di pessimo gusto, interviene la FMI: ci rivolgeremo alle Autorità competenti

Per pubblicizzare un filo interdentale ai vari gusti di frutta, un’azienda ha pensato bene di realizzare uno spot in cui il filo viene teso tra due alberi nel bosco per fermare l’arrivo del motociclista. Di pessimo gusto, lo spot - e chi l’ha realizzato - sono subito finiti al centro della polemica: in prima linea la FMI
Lo spot sotto accusa
Un filo interdentale teso tra due alberi utilizzato per impedire l’accesso al bosco al motociclista che sopraggiunge dal sentiero. Il video si ferma poco prima dell’inevitabile, poi il claim: “usalo nel modo giusto”. Questo, in sintesi, lo storytelling scelto dall’azienda per pubblicizzare su YouTube ed in TV il prodotto (un filo interdentale appunto), subito finito al centro della polemica. In primissima linea s’è in queste ore schierata la Federmoto che, con un comunicato pubblicato sul sito internet, ha annunciato l’intenzione di diffidare la società che ha realizzato lo spot, nonchè la stessa ditta produttrice. “Sulla creatività di dubbio gusto ci sarebbe già da discutere - si legge nella nota della Federazione Motociclistica Italiana - ma il fatto grave ed inaccettabile è che, purtroppo, molti motociclisti sono stati vittime di comportamenti analoghi con cavi e filo spinato, messi come trappole per impedire il libero accesso con conseguenze gravi ed anche mortali”. Una pratica criminale, diffusa, dalla Val di Susa all’isola d’Elba, un po’ in tutta Italia e di cui via abbiamo - purtroppo- parlato in diverse occasioni ma che, nonostante gli sforzi della federazione e delle autorità competenti, continua talvolta ad essere adottata. Benché gli autori del gesto vengano nello spot raffigurati in modo certamente negativo come zotici ignoranti, scherzarci su, è lampante, non è stato comunque di buon gusto…
“Per questo motivo e per il messaggio deprecabile e fortemente diseducativo che viene trasmesso - continua la nota - la FMI intende diffidare la società che ha realizzato lo spot e la stessa ditta produttrice del prodotto che lo ha approvato, riservandosi di intervenire presso le Autorità competenti con le modalità previste dalla legge”.
Bene o male basta che se ne parli: se è vero che lo scopo primo della pubblicità è far parlare di sé, con oltre 110mila visualizzazioni in tre giorni l’obiettivo sembrerebbe raggiunto…
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