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Honda: moto a idrogeno nel futuro?

La casa giapponese ha depositato dei brevetti per una naked alimentata a idrogeno. Si tratta dell’ultimo frutto di un progetto decennale che potrebbe anche passare alla fase industriale: in Giappone le infrastrutture di rifornimento per l'H2 esistono e saranno presto potenziate
Alleanza con Toyota e Nissan per l’H2
Di una moto a idrogeno se ne parla da tempo, ma ora l’idea appare più concreta. A renderla tale sono l’accordo per lo sviluppo della tecnologia a celle a combustibile siglato da Toyota, Nissan e Honda e, soprattutto, il deposito da parte di Honda di alcuni brevetti per una motocicletta fuel cell. Un progetto, per la verità, intrapreso dai responsabili del costruttore di Tokyo ormai da un decennio, ma che ormai sembra avvicinarsi a una possibile concretizzazione. Le immagini dei bozzetti evidenziano un modello in stile streetfighter con telaio perimetrale, trasmissione a cardano e monoammortizzatore posteriore. Sotto la sella si trova la cella a combustibile che converte l’idrogeno in elettricità necessaria per tenere in carica le batterie che alimentano il motore elettrico. Una soluzione pensata per prolungare l’autonomia rispetto a modelli elettrici e, soprattutto, per ridurre sensibilmente i tempi di ricarica: pochi minuti contro le ore necessarie per i modelli con la “scossa”. Per contro, rimane un dilemma la disponibilità di un’infrastruttura di rifornimento adeguata per consentire viaggi senza patemi. Al momento le stazioni a idrogeno sono una rarità in Italia e in Europa, seppur esistano progetti per la realizzazione di una rete continentale con costi e data, però, da definirsi. Più sviluppata la rete giapponese dove esistono già 90 stazioni e si prevede il loro raddoppio in tempi non troppo lunghi. Altro pregio della soluzione H2 riguarda le emissioni allo scarico da dove esce solo vapore acqueo. Permane il problema della produzione dell’idrogeno, che può avvenire in diverse modalità con la più sostenibile per l’ambiente rappresentata dalla tecnologia a elettrolisi (trasforma l’H2O, ossia l’acqua, in H2) con energia proveniente da fonti rinnovabili. Una modalità che rende a emissioni zero (o quasi) l’intero ciclo della fonte alle ruote.
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