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Col kit Record la V7 diventa più grintosa

Ispirandosi alle V7 Sport da endurance degli anni 70, Guzzi ha realizzato un bel kit per la nuova V7 Racer. Basta mezza carena e una sella monoposto per trasformarla in un'elegante replica della sportive che dominavano le gare per "derivate di serie" di 40 anni fa.

Giochi da grandi

Le nuove Moto Guzzi V7 (il nostro test) sono delle buone moto, ma anche dei fantastici "giocattoli" da personalizzare a piacimento. Per aiutare i suoi clienti, la Moto Guzzi ha già preparato un ricco catalogo di accessori. Tra questi spicca lo splendido (e costoso) kit Record che permette di trasformare la V7 Racer in una replica delle leggendarie V7 Sport semiufficiali schierate nelle gare di durata per moto derivate di serie nei primi anni 70. Il kit Record è composto da semicarena e sella monoposto con codino squadrato in stile "seventies": il montaggio dei pezzi, assicurano in Guzzi, è semplice e non richiede modifiche particolari. Costa 1.694 euro (più il montaggio) ed è offerto principalmente per la  V7 Racer. Si può adattare anche su V7 Stone e Special, acquistando però i semimanubri per stare nel cupolino e il kit di pedane arretrate della Racer  439 euro) per "accordare" la posizione dei piedi ai semimanubri ribassati. La V7 Racer con il kit Record nella foto in alto monta anche i terminali in acciaio lucidato della Arrow (costano 1.246 euro) in versione rialzata per V7 Racer (ma disponibili anche "bassi" per le versioni Stone e Special). 
 
 

Dalla Sport arriva il telaio

La V7 Sport che ha ispirato il kit endurance, è stato il modello di punta della Guzzi nei primi anni 70 e quello da cui poi sono derivate tutte le grosse bicilindriche dei decenni successivi. La Sport fu realizzata dal tecnico Lino Tonti, era la versione sportiva della V7 Special, con la quale condivideva la struttura del motore. Per la V7 Tonti realizzò il suo "capolavoro": un telaio in tubi d'acciaio che garantiva stabilità e tenuta di strada eccellenti per l'epoca, non a caso nel triennio dal 1971 al 1973 la V7 Sport partecipò con buoni risultati a diverse gare di endurance e con la coppia Mandracci-Brambilla fu autrice di una fantastica prestazione al Bol d'Or del 1971: si piazzò terza, ma senza un banale guasto meccanico  avrebbe vinto, visto che aveva condotto la gara per quasi 10 ore. Il "Tonti" sopravvive ancora: è montato tuttora sulla California e ha ispirato il telaio utilizzato da V7 e Nevada 750 

Nella foto Guido Mandracci in sella alla V7 Sport in gara al Bol d'Or. Alla fine, col suo compagno Brambilla si piazzò 3° dopo una gara condotta per molto tempo al comando
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kiddinamite
Mer, 04/04/2012 - 18:51
Non male, ma il prezzo che cavolo.......io spenderei 5000 euro per un bel 850 le mans....che moto!
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malo
Mer, 04/04/2012 - 22:47
non guasterebbe certo... però per passeggiare di fretta andrà benissimo