TT Zero: Mugen Shinden svela la nuova Nana
Mugen Shinden ha svelato Nana, la nuova elettrica che prenderà parte al TT Zero 2018. Rispetto al modello 2017, la prima e più vistosa differenza della Nana riguarda i bordi seghettati della carenatura: belli anche da vedere, sono progettati per ridurre rumore e, soprattutto, resistenza all’aria. In sella ci saranno McGuinness, Anstey e Johnston
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Nuova Nana
Dal 2014 le elettriche di Mugen Shinden sono (grazie anche all’abbandono di Victory nel 2016) le più competitive a correre al TT Zero: ora è tempo della versione 2018 denominata Shinden Nana.
È la settima generazione (la linea è iniziata con l'originale Shinden nel 2012, seguita poi dalla Shinden Ni, dalla Shinden San, dalla Shinden Yon, dalla Shinden Go e, nel 2017, dalla Shinden Roku. Non c’è dubbio quindi che con la nuova Nana si punti a ripetere il successo dei suoi predecessori.
A dirla tutta, si tratterebbe più di un'evoluzione che di una rivoluzione. Le specifiche sono infatti quasi identiche a quelle della Roku 2017: entrambe le moto condividono le stesse dimensioni, lo stesso peso - 248 kg - e la stessa potenza di 163 CV. Impressionante la coppia da 210 Nm.
Non cambia il telaio che, come quello adottato per la versione dello scorso anno, è un monoscocca in fibra di carbonio. Il motore brushless è trifase e raffreddato ad olio, alimentato da una batteria da oltre 370 volt.
Il cambiamento più significativo (e che meglio s’intuisce dall’immagine) riguarda però l’aerodinamica: se da una parte infatti le forme generali della Shiden Nana ricordano moltissimo quelle della Roku, il modello 2018 vanta ora una “dentatura” a sega sui lati della carenatura e sulle prese d’aria, una novità rispetto ai precedenti modelli. I bordi seghettati sono una soluzione generalmente adottata per ridurre il rumore nei motori a reazione e nelle pale delle turbine eoliche. Una soluzione intelligente, utile - ed è proprio questo il caso - anche per ridurre la resistenza e, quindi, migliorare l’aerodinamicità della moto.
Gli alfieri di Mugen sono quest’anno i già “collaudati” John McGuinness e Bruce Anstey, ai quali s’aggiunge, in sella alla terza Nana schierata al via, il pilota Lee Johnston. Possibile quindi un podio TT Zero tutto Mugen? Potrebbe succedere…
Il TT andrà in scena dal 26 maggio all’8 giugno e, sull’Isola, tutto è già quasi pronto: staremo a vedere!
È la settima generazione (la linea è iniziata con l'originale Shinden nel 2012, seguita poi dalla Shinden Ni, dalla Shinden San, dalla Shinden Yon, dalla Shinden Go e, nel 2017, dalla Shinden Roku. Non c’è dubbio quindi che con la nuova Nana si punti a ripetere il successo dei suoi predecessori.
A dirla tutta, si tratterebbe più di un'evoluzione che di una rivoluzione. Le specifiche sono infatti quasi identiche a quelle della Roku 2017: entrambe le moto condividono le stesse dimensioni, lo stesso peso - 248 kg - e la stessa potenza di 163 CV. Impressionante la coppia da 210 Nm.
Non cambia il telaio che, come quello adottato per la versione dello scorso anno, è un monoscocca in fibra di carbonio. Il motore brushless è trifase e raffreddato ad olio, alimentato da una batteria da oltre 370 volt.
Il cambiamento più significativo (e che meglio s’intuisce dall’immagine) riguarda però l’aerodinamica: se da una parte infatti le forme generali della Shiden Nana ricordano moltissimo quelle della Roku, il modello 2018 vanta ora una “dentatura” a sega sui lati della carenatura e sulle prese d’aria, una novità rispetto ai precedenti modelli. I bordi seghettati sono una soluzione generalmente adottata per ridurre il rumore nei motori a reazione e nelle pale delle turbine eoliche. Una soluzione intelligente, utile - ed è proprio questo il caso - anche per ridurre la resistenza e, quindi, migliorare l’aerodinamicità della moto.
Gli alfieri di Mugen sono quest’anno i già “collaudati” John McGuinness e Bruce Anstey, ai quali s’aggiunge, in sella alla terza Nana schierata al via, il pilota Lee Johnston. Possibile quindi un podio TT Zero tutto Mugen? Potrebbe succedere…
Il TT andrà in scena dal 26 maggio all’8 giugno e, sull’Isola, tutto è già quasi pronto: staremo a vedere!
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