Triumph punta sull'etanolo: l'elettrico non può essere l'unica soluzione
Triumph guarda con fiducia ai carburanti “ecologici” ricchi di etanolo. Secondo il Chief Product Officer Steve Sargent, quella dell’elettrico non può essere l’unica risposta: la tecnologia è ancora indietro e, per i prossimi anni, sarà impossibile eguagliare i motori a combustione
Carburanti “ecologici”
Triumph è al lavoro per lo sviluppo di un nuovo carburante ricco di etanolo (E40) per i motori a tre cilindri da utilizzare nella stagione 2024 della Moto2 (di cui è fornitore unico). Una soluzione che potrebbe aprire la strada a nuovi motori, decisamente più “ecologici” e destinati - questa l’intenzione - ad approdare un giorno anche sui modelli di serie, arrivando entro il 2027 a percentuali di etanolo vicine al 70%. "Penso che ci sia consenso tra i produttori europei sul fatto che l’elettrico non possa essere l'unica risposta", ha spiegato il Chief Product Officer di Triumph Steve Sargent durante una recente intervista con MCN. “I carburanti sostenibili - ha detto - sono una possibilità concreta, un’alternativa potenzialmente migliore. Stiamo cercando di farlo capire all’EU”.
Migliore perché, a fronte di una sensibile riduzione delle emissioni nette di carbonio (una maggiore quantità di etanolo nel carburante riduce infatti il quantitativo di greggio necessario per la produzione di benzina), si possono ottenere prestazioni decisamente superiori a quelle fino ad oggi concesse dai motori elettrici. “Ciò di cui ci siamo ormai resi conto grazie alla MotoE e, in generale, ai numerosi prototipi a batteria - ha spiegato Sargent - è che con l’elettrico il raggio d’azione è ancora assai limitato. Se si guarda alla tecnologia attualmente esistente per le batterie dei veicoli elettrici ma anche alle proiezioni su come l'efficienza di tali batterie possa migliorare nei prossimi 10 o15 anni, penso sia abbastanza chiaro che una simile tecnologia non potrà certo raggiungere i livelli di un normale motore a benzina”. Il discorso è simile a quello portato avanti per anni da Ducati: finché non si è in grado di realizzare una moto elettrica dalle prestazioni identiche o superiori a quella di una moto a benzina, bisogna attendere una maggiore evoluzione tecnologica.
Una strada decisamente più veloce (ed economica)
Ma c’è dell’altro: considerate le tempistiche, strette visto che dal 2035 i motori a combustione per le auto non potranno più essere prodotti, sarebbe il caso, secondo il capo di Triumph, di proseguire contemporaneamente su due binari: quello cioè dell’elettrico e quello dei carburanti “ecologici”. "Se stiamo parlando di sostituire il tipo di moto con cui Triumph si è fatta un nome negli ultimi 25-30 anni - ha spiegato Sargent - la tecnologia dell’elettrico, al momento, non può essere in grado di farlo e, in più bisogna considerare che moltissimi motociclisti, oggi, non cambierebbero mai la loro moto a benzina per un modello a batteria”. Grazie ai biocarburanti invece - questa l’idea di Triumph - si potrebbero fin da subito diminuire le emissioni senza particolari costi o stravolgimenti: "È qualcosa che i produttori potrebbero fare molto più rapidamente rispetto allo sviluppo (per molti da zero) di una nuova gamma di moto elettriche, specialmente se la tecnologia a cui ci si affida non è ancora in grado di offrire ciò che realmente il cliente desidera”.
Certo, tutto dipende da cosa la Commissione Europea sceglierà di fare: "Dovremo rispettare qualsiasi regolamentazione venga decisa e qualunque incentivo i governi decidano di mettere in atto", ha sottolineato Sargent. "Speriamo solo che ascoltino le nostre idee ed opinioni in termini di cosa può essere fatto rapidamente e cosa può essere fatto in modo efficace".