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Tourist Trophy, stop alle gare del TT Zero

In calendario dal 2010, le gare del TT Zero, quelle cioè riservate alle sole moto elettriche, si fermano per due anni. Una pausa che permetterà all’industria motociclistica di adeguarsi alle tecnologie già raggiunte da alcuni produttori e team indipendenti
TT Zero in pausa
Troppo complessa (e costosa) da gestire e organizzare, la classe riservata alle zero emissioni scompare dal calendario del Tourist Trophy. Non si tratta, fortunatamente, di uno stop definitivo, ma solo di una “pausa” per il biennio 2020 e 2021 utile a “riorganizzare” l’intera categoria ed attirare nuovi costruttori. Il Ministero del turismo e del Motorsport dell’isola di Man - l’ente cioè promotore di tutte le gare del Tourist Trophy - s'è detto infatti intenzionato ad avviare un dialogo con le parti interessate per “sviluppare ed espandere” la classe delle Zero. “Rimaniamo impegnati nei principi e nella passione che continuano a motivare tutti coloro che hanno preso parte alla classe TT Zero e al mondo delle gare pulite. - ha dichiarato il ministro Rob Callister - La nostra intenzione è quella di avere una moratoria sull'evento per consentire all'industria motociclistica di raggiungere gli sviluppi all'avanguardia che alcuni produttori, team indipendenti e università hanno raggiunto ad oggi. Rimaniamo incredibilmente orgogliosi di tutto ciò che è stato ottenuto nelle corse green al TT e lavoreremo a stretto contatto con l'industria e con i produttori senza la pressione di dover fornire un format di gara per sfruttare il successo Kno ad oggi”.

Il TT Zero, lo ricordiamo, è nato nel 2010 e da allora i prototipi portati sull'Isola hanno fatto enormi passi in avanti. Durante l’ultima edizione, ancora una volta dominata dalle elettriche di Mugen, Michael Rutter ha completato le 37.7 miglia dello Snaeffell Mountain Course nel tempo record di 18’34”172, segnando una media di 121.909 mph.
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