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Targa straniera: le multe fioccano, ma è il caos

La norma che vieta a chi è residente in Italia da oltre 60 giorni di circolare sul territorio nazionale con veicoli a targa estera è entrata in vigore, ma ha portato il caos. Funziona bene, niente da dire: moltissimi "furbetti" sono stati già fermati e multati. Il problema ora sta nelle procedure necessarie a mettersi in regola
Traga estera
La stretta sui “furbetti della targa straniera” annunciata dal Ministro Toninelli ed entrata in vigore la settimana scorsa funziona: le sanzioni arrivano a decine, nelle motorizzazioni c’è la fila e l’ambasciata rumena ha già chiesto un incontro con i ministri dell’Interno e dei Trasporti italiani.
Contenuta nel Decreto Sicurezza, la norma vieta a chi residente in Italia da oltre 60 giorni di circolare sul territorio nazionale con veicoli a targa estera. Valutare la situazione dell’automobilista è quindi per le Forza dell’Ordine semplicissimo e in molti, già, sono stati fermati e multati. Non se ne scappa e gli irregolari cercano una soluzione: c’è chi si prepara ad affrontare la lunga e complicata trafila di reimmatricolazione con targa italiana - adempimenti anti evasione Iva compresi  - chi ha già caricato l’auto su bisarche dirette in Romania e chi, come riportato dal Sole24Ore, propone soluzioni opache come quelle del contratto di comodato, con il veicolo intestato a una società che a sua volta lo farebbe poi risultare come ceduto in comodato all’utilizzatore effettivo. Contratti che, esentando la legge dalle sanzioni solo quando l’utilizzatore è un dipendente o un collaboratore dell’impresa estera, conterrebbero per forza di cose una dichiarazione falsa. Insomma: la norma funziona e la stretta è stata data, ma, in quanto modalità d’applicazione, ora è il caos. A Milano ci sono state alcune proteste, tanto che la notizia è stata riportata dalle televisioni rumene, le Motorizzazioni, causa anche mancanza di organico, sono in tilt (alcuni stranieri stanno tentando, senza alcun risultato non essendo questo competente in materia, con il Pra) e la diplomazia estera ha chiesto un incontro con i ministri italiani. Si attende quindi a giorni una circolare, forse congiunta tra i due ministeri, utile a risolvere o quantomeno tamponare i problemi emersi in questi primi giorni d’applicazione. 
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