T12 Massimo, finalmente pronta
La T12 Massimo è una purosangue da corsa prodotta in serie limitata. Il progetto nasce dal genio creativo di Tamburini, che iniziò a lavorarci nel 2012. Dopo la morte nel 2014, il progetto è stato preso in mano dal figlio Andrea che, coadiuvato dal team di meccanici e progettisti, ha portato a compimento il lavoro del padre
Image
News
Una moto per pochi
Scomparso nel 2014, Massimo Tamburini ha lasciato un'eredità importante: accanto ai celeberrimi modelli d’indiscusso e universalmente riconosciuto fascino, c’è anche un progetto a cui il padre della Ducati 916 e della la MV Agusta F4 - giusto per citarne un paio - ha lavorato con dedizione e cura negli ultimi anni di vita. L’idea è stata sviluppata e perfezionata nel corso del tempo, ma i lavori sono iniziati solo nel 2012. Poi, due anni dopo, la scomparsa: il progetto è stato così ripreso dal figlio Andrea che, aiutato del team originale, ha portato a compimento il lavoro del padre.
Si chiama T12 Massimo ed è un meraviglioso esempio di tecnica, design e innovazione. Una purosangue da corsa in produzione limitata, dedicata ai massimi estimatori e, va detto, ai più facoltosi collezionisti. Leggerissima (soli 150 kg a secco), è spinta dal 4 cilindri della BMW S 1000 RR in versione SBK da 230 CV, racchiuso dal telaio in tubi d’acciaio ad alta resistenza brevettato per modulare e regolare la rigidezza trasversale della struttura stessa senza la necessità di sostituire alcun elemento. Una soluzione unica. Il forcellone monobraccio è, come il cannotto di sterzo, una fusione di magnesio, materiale scelto anche per i cerchi ruota forgiati. Tutte le sovrastrutture sono in fibra di carbonio, mentre gli altri componenti sono lavorati a CNC in lega di alluminio ad alta resistenza (Ergal) ricavati dal pieno. La carena, l’air box, i condotti di aspirazione e il serbatoio sono in fibra di carbonio: elementi che permettono alla T12 Massimo di guadagnarsi lo status di più leggera delle categoria. La componentistica è, com’è facile aspettarsi, il meglio di quanto si possa trovare: le sospensioni anteriori e posteriori sono Öhlins GP appositamente modificate secondo le indicazioni dello stesso Tamburini, mentre i freni Brembo GP si compongono di dischi e pinze completi di innesti rapidi Staubli.
Svelata in versione definitiva al Top Marques di Monaco, la T12 Massimo ha ovviamente un prezzo per pochi, anzi, pochissimi: per portarsi a casa uno dei 12 esemplari prodotti servono circa 835mila euro.
Si chiama T12 Massimo ed è un meraviglioso esempio di tecnica, design e innovazione. Una purosangue da corsa in produzione limitata, dedicata ai massimi estimatori e, va detto, ai più facoltosi collezionisti. Leggerissima (soli 150 kg a secco), è spinta dal 4 cilindri della BMW S 1000 RR in versione SBK da 230 CV, racchiuso dal telaio in tubi d’acciaio ad alta resistenza brevettato per modulare e regolare la rigidezza trasversale della struttura stessa senza la necessità di sostituire alcun elemento. Una soluzione unica. Il forcellone monobraccio è, come il cannotto di sterzo, una fusione di magnesio, materiale scelto anche per i cerchi ruota forgiati. Tutte le sovrastrutture sono in fibra di carbonio, mentre gli altri componenti sono lavorati a CNC in lega di alluminio ad alta resistenza (Ergal) ricavati dal pieno. La carena, l’air box, i condotti di aspirazione e il serbatoio sono in fibra di carbonio: elementi che permettono alla T12 Massimo di guadagnarsi lo status di più leggera delle categoria. La componentistica è, com’è facile aspettarsi, il meglio di quanto si possa trovare: le sospensioni anteriori e posteriori sono Öhlins GP appositamente modificate secondo le indicazioni dello stesso Tamburini, mentre i freni Brembo GP si compongono di dischi e pinze completi di innesti rapidi Staubli.
Svelata in versione definitiva al Top Marques di Monaco, la T12 Massimo ha ovviamente un prezzo per pochi, anzi, pochissimi: per portarsi a casa uno dei 12 esemplari prodotti servono circa 835mila euro.
Foto e immagini
Aggiungi un commento