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La Strada della Forra rimarrà chiusa, forse per sempre

La Strada della Forra è uno dei percorsi più amati e battuti dai motociclisti. Ma la montagna sta franando e  metterla in sicurezza pare sia quasi impossibile

Chiusa a seguito della frana caduta il 16 dicembre 2023, la Strada della Forra rimarrà inaccessibile per un tempo ancora da definire: nella migliore delle ipotesi ci vorranno anni prima di poterla nuovamente percorrere. Nella peggiore invece potrebbe non riaprire più. I gravi problemi strutturali, nonché la fragilità geologica del territorio, sono stati infatti ulteriormente aggravati dagli eventi climatici estremi degli ultimi anni. Difficile metterla in sicurezza ed altrettanto difficile avere certezze circa la sua possibile riapertura. Progettisti ed ingegneri sono al lavoro per trovare una soluzione, ma la faccenda è complicata. Cerchiamo di fare il punto. 

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Il monitoraggio 

Per garantire la sicurezza della zona, sono stati recentemente installati sensori di monitoraggio sulla parete rocciosa interessata da frane. Questi dispositivi consentiranno di rilevare eventuali smottamenti e movimenti del terreno in tempo reale, fornendo dati utili per valutare i rischi e pianificare eventuali interventi. Tuttavia, nonostante l’utilizzo di tecnologie avanzate, non sono ancora emerse soluzioni definitive per riaprire la strada in condizioni di totale sicurezza.

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Il progetto della nuova galleria

Il fatto è che il fronte a rischio di frana è estesa a una larga parte della montagna, quindi non è posisbile pensare di metterla in sicurezza facendo brillare i massi pericolosi, qui si tratta di un'intera parete rocciosa. Una delle possibili soluzioni al problema potrebbe essere la realizzazione di una galleria alternativa che bypasserebbe i tratti più esposti della strada. Il progetto, già oggetto di studi preliminari, comporterebbe un investimento economico significativo e tempi di realizzazione non brevi. Secondo le autorità locali, questa soluzione rappresenterebbe un compromesso tra la necessità di sicurezza e la volontà di mantenere fruibile un patrimonio turistico e culturale di rilevanza internazionale (Winston Churchill, vale la pena ricordarlo, la definì "l’ottava meraviglia del mondo”)

Un futuro incerto, anche per il turismo

Nonostante gli sforzi per trovare una soluzione, il futuro della Strada della Forra rimane incerto. Le autorità continuano a confrontarsi sulle alternative praticabili, ma l’equilibrio tra sicurezza, costi e preservazione del patrimonio naturale non è facile da raggiungere. Nel frattempo, la chiusura prolungata ha già avuto un impatto significativo sull’economia locale. Tremosine, che si affaccia sul Lago di Garda, è una delle mete più ambite dai turisti per la spettacolarità dei suoi paesaggi. La mancanza di accesso diretto attraverso la Forra ha comportato una diminuzione delle presenze turistiche, mettendo in difficoltà ristoratori, albergatori e operatori del settore.

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