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Ducati Monster Special: Flat Red II vince anche in pista

Questa special su base Ducati Monster ha vinto due volte: 10 anni fa un concorso di design organizzato da Ducati e ora, ricostruita in una nuova versione, anche in pista dove ha stracciato le quattro cilindri in una gara di accelerazione a Glemseck
Prima sulla carta, poi sulla strada
Giusto 10 anni fa, nel marzo del 2003 a Borgo Panigale lanciarono il concorso internazionale Design Your Dream Ducati, con il quale chiedeva a fan, appassionati e professionisti di immaginare la moto del futuro. Tra le tante opere proposte la spuntò l'idea di Jens vom Brauck, un giovane e sconosciuto designer tedesco. La creazione, unacustom minimalista e muscolosa, si chiamava “Flat Red” .
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: Jens ha fondato la sua JvB-Moto, che dopo aver costruito per davvero la Flat Red, è ora un'azienda molto conosciuta della scena custom europea. Pochi giorni fa, al Café Racer Festival di Glemseck in Germania, vicino a Stoccarda, Jens ha svelato la sua ultima creazione che, guarda caso, ha un cuore a due cilindri bolognese.
Si chiama Flat Red II, un pezzo unico realizzato su commissione, costruito su base Ducati Monster 1100. Leggerissima (sulla bilancia fa segnare solo 150 kg), è spinta dal classico bicilindrico desmo che grazie a scarichi personalizzati e centralina modificata, entrambi firmati Termignoni, è accreditato di 100 CV tondi. C'è tanta Italia in questa special, visto che i cerchi forgiati sono OZ e l'impianto frenante con pinze monoblocco è della bergamasca Brembo. Forcella e mono posteriore sono invece Öhlins. Il forcellone deriva da quello di un Monster 696, modificato per nascondere la compatta batteria agli ioni di litio, mentre il liquido freni trova ora posto nella piastra di sterzo, dove di solito ci sono i supporti del manubrio. Il serbatoio è in alluminio rivestito in carbonio, mentre l'alloggiamento del radiatore dell'olio, la presa d'aria dell'airbox e il parafango anteriore sono fatti a mano in alluminio. Il parafango posteriore e la cornice del faro anteriore sono invece in fibra di carbonio, mentre l'impianto elettrico è interamente nascosto all'interno del guscio del serbatoio.
La Flat Red II però non è solo bella, va anche forte. A Glemseck, Jens ha infatti portato la sua creazione sulla drag strip vincendo la classe internazionale nell'accelerazione sprint sull'ottavo di miglio. Dietro di lui (e della Flat Red II) nomi del calibro di Guy Martin, Connor Cummins e la specialista di gare di accelerazione Nina Prinz. "La moto corre come il vento!" ha detto Jens. "Così bassa e leggera com'è può battere moto con propulsori 4 cilindri molto più potenti di lei su questa distanza. Mi sono divertito molto.”
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giggio
Gio, 12/09/2013 - 10:23
da fuori di testa, ma spettacolare.... forza, vecchio Ducatone!