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Sicurezza stradale - Incidenti mortali: Italia seconda in Europa per colpa dei cellulari

L'Italia resta al secondo posto in Europa per numero di incidenti mortali, le vittime sono in calo, ma negli ultimi anni la diminuzione sta rallentando: colpa, secondo la Commissione Europea, dell'eccessivo uso dello smartphone da parte degli automobilisti. Una cattiva abitudine che si colpisce soprattutto le "categorie deboli" come motociclisti, ciclisti e pedoni
Piange il telefono
L'Italia nel 2014 si è piazzata seconda come numero di vittime di incidenti stradali. Sebbene si sia registrata una riduzione consistente negli ultimi anni, con un calo del 18% negli ultimi 5 e un dimezzamento rispetto al 2001, il calo di decessi è sta rallentando. Secondo quanto emerge dal rapporto della Commissione europea sulla sicurezza stradale una delle cause è da attribuirsi “all’uso sempre crescente degli smartphone come fonte di distrazione dalla guida.” Un'abitudine errata tipica degli automobilisti i cui effetti si riversano principalmente sulle categorie deboli come motociclisti, pedoni e ciclisti che rappresentano anche la maggior parte delle persone ferite, oltre 135.000 nel 2014. Secondo quanto riferito al Corriere della Sera da Federico Tonioni, psichiatra e responsabile dell’ambulatorio per la dipendenza da internet presso il Policlinico Gemelli di Roma, è molto complicato restare concentrati alla guida con un cellulare a bordo: “Ormai non siamo più capaci di aspettare e il messaggino dobbiamo leggerlo subito, ma le vere urgenze sono un centesimo di tutto quello che ci arriva. Essere sempre raggiungibili condiziona la vita, ci aspettiamo che succeda qualcosa da un momento all’altro e questo è fonte di enorme distrazione e di uno stato dissociativo, uno scollamento tra mente e corpo, perché la comunicazione digitale esclude tutto ciò che è corporeo ed emozionale.” Tornando alle classifiche il Paese che da anni mantiene il primato di vittime in termini assoluti è la Francia, che però sta avvicinandosi sempre più all’Italia con 3.384 morti nel 2014 contro gli 8.162 del 2001 (-15% tra 2010-2014). La Germania è terza, appena subito dopo l’Italia, con 3.377 vittime (-7%, nel 2001 invece 6.977). 
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