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SBK 2016, Marco Melandri: “Sono come i 5 stelle di Grillo: zero compromessi"

SBK news – Il mercato è ormai agli sgoccioli e Marco Melandri è finora rimasto fuori da ogni piano. Il ravennate, che arriva da una metà stagione problematica in MotoGP con Aprilia, vorrebbe tornare a correre nel campionato delle derivate di serie, si considera ancora un pilota forte, ma non è più disposto ad “accettare certi giochetti”. Saltata anche il possibile ritorno in Ducati: "Sono scomodo"
"Se mi danno l'opportunità, corro anche gratis"
Marco Melandri è alla ricerca di una sella per il 2016 in Superbike, ma la situazione è più complicata del previsto e ormai a stagione praticamente conclusa, il ravennate si trova ancora a piedi. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, il trentatreenne ha raccontato: “Vivere di ricordi non mi piace affatto. La verità è che sono indifferente, il motociclismo mi ha deluso. Ho rinunciato a così tanti soldi nella mia carriera che a questo punto non sono affatto un problema. Voglio tornare per vincere, cerco l’opportunità. Se me la danno lo faccio anche gratis. Ma vorrei trovarmi nella condizione che dico io, sono troppi anni che accetto compromessi e progetti non fatti da me”. In questa stagione ha corso, per otto gare, con Aprilia in MotoGP, ma ha poi rescisso il contratto: "A fine 2014 avevo chiesto di restare dov’ero (nel team di Aprilia in SBK, ndr), ma per vari motivi non è stato possibile. Sono precipitato a causa di scelte non mie, non credevo in quello che stavo facendo. Sono ancora convintissimo di essere il pilota dell’anno scorso. Ho vinto sei gare, non sono mica poche. Se però correre significa accettare ordini a tavolino non mi interessa più. In questo momento mi sento come il Movimento Cinque Stelle in politica, non accetto più certi giochetti. Preferisco restare fuori piuttosto che piegarmi". Uno spiraglio poteva esserci con Ducati, ma a quanto pare anche lì non se ne farà nulla: “Nel 2008 andò male, feci le mie rinunce (tagliando di fatto il secondo anno di contratto MotoGP, n.d.r.) e la Ducati fece le proprie. L’amministratore delegato Claudio Domenicali mi avrebbe rivoluto, ha fatto la sua parte e lo ringrazio. Ma nella gestione ci sono dirigenti che mi considerano una persona scomoda. Avrei scombinato i piani. È questa la verità".
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