SBK 2014 MV Agusta, intervista esclusiva a Claudio Corti: “Con la F4 arriveremo al top”
SBK news – Dopo il round di Imola, abbiamo avuto l'occasione di intervistare Claudio Corti, pilota MV Agusta che ha l'importante compito di sviluppare la nuova F4 RR. Il comasco ha parlato della moto e delle differenze tecniche (e non) che ha incontrato passando dalla MotoGP alle derivate di serie
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Claudio Corti, ex pilota MotoGP è stato il pilota scelto da MV Agusta per il grande ritorno alle corse nelle competizioni delle derivate di serie. Il pilota comasco e la casa varesina hanno iniziato una collaborazione che ha come obiettivo quello di riportare in alto nel mondiale SBK lo storico marchio italiano, scontando però un comprensibile periodo di "rodaggio". Dopo il quarto appuntamento stagionale, a Imola (diciottesimo in Gara1 e ritirato in Gara 2) sono arrivati nuovi pezzi che dovrebbero rendere la moto più competitiva. Ecco cosa ci ha raccontato Claudio.
È stato un azzardo accettare la sfida MV Agusta?
“Un azzardo calcolato, il progetto che mi hanno proposto è a lungo termine, quindi sapevamo cosa aspettarci da questa prima parte di stagione. Abbiamo già sulla carta tutte le modifiche che andranno fatte per il prossimo anno, il rischio era calcolato. Speravo di fare un po' meno fatica all'inizio dell'anno e invece abbiamo faticato parecchio”.
Perché pensi che la MVAgusta abbia deciso di puntare su di te?
“Perché sono bello, simpatico e vado veloce!” (ride)
Quali sono le tue sensazioni in sella alla moto?
“Dopo le prime due gare avevamo individuato quali erano i pregi ma soprattutto i difetti da correggere. Finalmente il lunedì di test a Imola sono arrivate delle nuove parti e il miglioramento si è visto non solo a livello cronometrico, ma anche alla guida della moto, stanca molto meno ed è meno pericolosa. Stiamo lavorando nella giusta direzione, bisogna solo avere un po' di pazienza, abbiamo molti altri punti su cui migliorare e quindi piano piano cercheremo di arrivare al top con questa moto”.
Quali sono i suoi pregi e difetti?
“I pregi l'ingresso in curva e la bellezza, il difetto la mancanza di potenza ai bassi regimi”.
Ad Assen stavi facendo una bella gara, partito diciasettesimo eri nono, se non si ci fosse stato il guasto alla centralina...
“In Olanda si è visto il vero potenziale della moto, sulla pista bagnata la potenza non serve, e potremmo stare tranquillamente con le Ducati, ero dietro a Chaz Davies. L'obiettivo di quest'anno è migliorare la moto per puntare a vincere l'anno prossimo. Avvicinarsi alla top five sarebbe una gran cosa”.
L'anno scorso eri in MotoGP, quali differenze ci sono nell'ambiente?
“In MotoGP è tutto più rigoroso e ristretto, sono tutti molto più ligi alle regole, mentre in Superbike c'è un po' più di anarchia da parte di tutti: è molto bello, è vecchio stile, però sotto tanti aspetti forse sarebbe meglio un po' di rigore, come nel Motomondiale. Per esempio a Imola i fan nel paddock erano casinisti, calorosi, ci vorrebbe una via di mezzo tra il paddock della MotoGP e quello della Superbike, non troppo chiuso né troppo aperto”.
Quali sono le due maggiori differenze tecniche che hai subito incontrato?
“Le gomme e i freni. I freni in carbonio e le Bridgestone sono altamente più performanti dei freni in acciaio e le Pirelli sono gomme prettamente stradali a differenza delle Bridgestone, nate per correre. Ti devi abituare a guidare con la moto che si muove”.
In che rapporto sei con Giovanni Castiglioni?
“Molto buono, non me l'aspettavo e sono molto contento di questa cosa perché mi fa sentire a mio agio. Pensavo fosse una persona più cupa e scontrosa, invece tutt'altro è un ragazzo alla mano e sono molto contento di averlo conosciuto”.
È stato un azzardo accettare la sfida MV Agusta?
“Un azzardo calcolato, il progetto che mi hanno proposto è a lungo termine, quindi sapevamo cosa aspettarci da questa prima parte di stagione. Abbiamo già sulla carta tutte le modifiche che andranno fatte per il prossimo anno, il rischio era calcolato. Speravo di fare un po' meno fatica all'inizio dell'anno e invece abbiamo faticato parecchio”.
Perché pensi che la MVAgusta abbia deciso di puntare su di te?
“Perché sono bello, simpatico e vado veloce!” (ride)
Quali sono le tue sensazioni in sella alla moto?
“Dopo le prime due gare avevamo individuato quali erano i pregi ma soprattutto i difetti da correggere. Finalmente il lunedì di test a Imola sono arrivate delle nuove parti e il miglioramento si è visto non solo a livello cronometrico, ma anche alla guida della moto, stanca molto meno ed è meno pericolosa. Stiamo lavorando nella giusta direzione, bisogna solo avere un po' di pazienza, abbiamo molti altri punti su cui migliorare e quindi piano piano cercheremo di arrivare al top con questa moto”.
Quali sono i suoi pregi e difetti?
“I pregi l'ingresso in curva e la bellezza, il difetto la mancanza di potenza ai bassi regimi”.
Ad Assen stavi facendo una bella gara, partito diciasettesimo eri nono, se non si ci fosse stato il guasto alla centralina...
“In Olanda si è visto il vero potenziale della moto, sulla pista bagnata la potenza non serve, e potremmo stare tranquillamente con le Ducati, ero dietro a Chaz Davies. L'obiettivo di quest'anno è migliorare la moto per puntare a vincere l'anno prossimo. Avvicinarsi alla top five sarebbe una gran cosa”.
L'anno scorso eri in MotoGP, quali differenze ci sono nell'ambiente?
“In MotoGP è tutto più rigoroso e ristretto, sono tutti molto più ligi alle regole, mentre in Superbike c'è un po' più di anarchia da parte di tutti: è molto bello, è vecchio stile, però sotto tanti aspetti forse sarebbe meglio un po' di rigore, come nel Motomondiale. Per esempio a Imola i fan nel paddock erano casinisti, calorosi, ci vorrebbe una via di mezzo tra il paddock della MotoGP e quello della Superbike, non troppo chiuso né troppo aperto”.
Quali sono le due maggiori differenze tecniche che hai subito incontrato?
“Le gomme e i freni. I freni in carbonio e le Bridgestone sono altamente più performanti dei freni in acciaio e le Pirelli sono gomme prettamente stradali a differenza delle Bridgestone, nate per correre. Ti devi abituare a guidare con la moto che si muove”.
In che rapporto sei con Giovanni Castiglioni?
“Molto buono, non me l'aspettavo e sono molto contento di questa cosa perché mi fa sentire a mio agio. Pensavo fosse una persona più cupa e scontrosa, invece tutt'altro è un ragazzo alla mano e sono molto contento di averlo conosciuto”.
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