Sardegna, costa orientale ed entroterra su strade tutte curve
Un itinerario su asfalto per turisti che amano la tranquillità e le belle strade. Il percorso si copre in due giorni: da Olbia ad Arbatax e ritorno, senza mai ripetere la stessa strada. Veloci puntate al mare e il fresco delle foreste: in Sardegna l'estate è magica
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La Sardegna offre moltissimo agli amanti dei viaggi on-off, ma per un viaggio che includa anche del fuoristrada è consigliato rivolgersi alle aziende che offrono accompagnamento organizzato. Molte strade bianche e sterrati attraversano infatti zone sottoposte a tutela ambientale e l'accesso è limitato a determinati piccoli gruppi o periodi. Altre strade sono soggette al transito di animali e si possono trovare cancelli per regolare il pascolo del bestiame. Si può tuttavia godere degli stessi panorami anche percorrendo strade asfaltate: l'itinerario qua suggerito è tra i più appaganti e può essere un buon modo per incominciare a conoscere la zona. A noi lo ha consigliato Renato Zocchi, che con la sua Adventure Rding organizza viaggi ed eventi sull'isola da più di trent'anni.
Giù dal traghetto e via
La partenza è da Olbia, dove anche chi non è arrivato sull'isola in moto può noleggiare senza difficoltà una moto, uno scooter o persino un motoveicolo a tre o quattro ruote per intraprendere il proprio viaggio. Appena partito, il motociclista abbandona le strade principali per spostarsi all'interno nella zona di Tempio Pausania. La strada è tutta curve e l'asfalto è tra i migliori che si possono trovare: il fondo insomma invita a piegare ma non bisogna mai perdere la prudenza, anche se il traffico non è quasi mai sostenuto. Si attraversano pochi paesi fino al passo del Limbara e al lago di Coghinas, proseguendo si raggiunge Pattada: qui si può visitare il museo del coltello, a Buddusò si passa davanti al Nuraghe Noelle. La SS389 va verso Bitti, prima di Lodè e Lula si imbocca la SP50. I motociclisti costeggiano le falesie, poi si arriva Dorgali e infine alla splendida località marittima di Cala Gonone. A questo punto l'itinerario ha già coperto 250 chilometri: si può decidere per un'escursione a piedi o in barca verso Cala Fuili o Cala Luna e il successivo pernotto. In alternativa si può riprendere il viaggio a sud fino ad Arbatax per 320 chilometri parziali.
Verso l'interno
Il secondo giorno, da Arbatax si sale per la SP27. Il paesaggio è rinfrescante, si attraversano infatti foreste verdi e molto fitte fino a Villagrande Strisaili, da dove si imbocca la SS198 per Ussassai. Il panorama si apre sul Gennargentu, la strada però è in cattive condizioni e occorre prestare attenzione. Si attraversa poi il Flumendosa e si risale fino all'Arcu de Tascussì (metà tappa), il secondo passo più alto della Sardegna. Da qui in poi si attraversano paesi ricchi di murales e cantine di vini, poi si scende e si costeggia il bel lago di Gusana. Si risale ancora un'ultima volta fino alla zona di Foresta Burgos: sono le zone dove si disputano le speciali dello Swank Rally di Sardegna, una delle foreste più incantevoli di tutta la Sardegna. A questo punto si sono percorsi già 230 chilometri, ma c'è ancora tempo. La parte finale del viaggio porta sulla SP389 fino a Monti per un bicchiere di Vermentino, prima di tornare in superstrada fino a Olbia, per 330 chilometri di giornata.
Giù dal traghetto e via
La partenza è da Olbia, dove anche chi non è arrivato sull'isola in moto può noleggiare senza difficoltà una moto, uno scooter o persino un motoveicolo a tre o quattro ruote per intraprendere il proprio viaggio. Appena partito, il motociclista abbandona le strade principali per spostarsi all'interno nella zona di Tempio Pausania. La strada è tutta curve e l'asfalto è tra i migliori che si possono trovare: il fondo insomma invita a piegare ma non bisogna mai perdere la prudenza, anche se il traffico non è quasi mai sostenuto. Si attraversano pochi paesi fino al passo del Limbara e al lago di Coghinas, proseguendo si raggiunge Pattada: qui si può visitare il museo del coltello, a Buddusò si passa davanti al Nuraghe Noelle. La SS389 va verso Bitti, prima di Lodè e Lula si imbocca la SP50. I motociclisti costeggiano le falesie, poi si arriva Dorgali e infine alla splendida località marittima di Cala Gonone. A questo punto l'itinerario ha già coperto 250 chilometri: si può decidere per un'escursione a piedi o in barca verso Cala Fuili o Cala Luna e il successivo pernotto. In alternativa si può riprendere il viaggio a sud fino ad Arbatax per 320 chilometri parziali.
Verso l'interno
Il secondo giorno, da Arbatax si sale per la SP27. Il paesaggio è rinfrescante, si attraversano infatti foreste verdi e molto fitte fino a Villagrande Strisaili, da dove si imbocca la SS198 per Ussassai. Il panorama si apre sul Gennargentu, la strada però è in cattive condizioni e occorre prestare attenzione. Si attraversa poi il Flumendosa e si risale fino all'Arcu de Tascussì (metà tappa), il secondo passo più alto della Sardegna. Da qui in poi si attraversano paesi ricchi di murales e cantine di vini, poi si scende e si costeggia il bel lago di Gusana. Si risale ancora un'ultima volta fino alla zona di Foresta Burgos: sono le zone dove si disputano le speciali dello Swank Rally di Sardegna, una delle foreste più incantevoli di tutta la Sardegna. A questo punto si sono percorsi già 230 chilometri, ma c'è ancora tempo. La parte finale del viaggio porta sulla SP389 fino a Monti per un bicchiere di Vermentino, prima di tornare in superstrada fino a Olbia, per 330 chilometri di giornata.
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