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Royal Enfield Bear 650, ecco come è fatta

La scrambler Bear 650 è la principale novità della casa indiana per il 2025. Vediamo come è fatta 

Ma prima un po' di storia...

Royal Enfield ha ampliato la sua gamma di moto bicilindriche con l'introduzione della nuova Bear 650, una scrambler basata sulla collaudata Interceptor

Il nome è storico e risale al 1960, quando Eddie Mulder, appena sedicenne, con la sua Royal Enfield sbaragliò quasi ottocento avversari e trionfò nella leggendaria Big Bear Race, una gara nata nel primo dopoguerra per una scommessa tra due amici: chi riusciva a percorrere in meno tempo le 160 miglia che uniscono Los Angeles dal Big Bear Lake. Nel corso degli anni questa ragazzata divenne una competizione vera propria che riuscì di anno in anno ad attirare sempre più piloti. L'impresa di Mulder fu anche l'atto finale della Big Bear Race, che dopo il 1960 non venne più disputata, per via delle proteste degli abitanti del luogo che non volevano così tanto "traffico" nel loro deserto. Tornando a Mulder, la vittoria a soli 16 anni sembrava dovesse significare l'inizio di una carriera sfavillante, invece, Fast Eddie decise di ritirarsi dopo soli 10 anni di corse (con pochi risultati, in verità) per dedicarsi alla più remunerativa carriera di stuntman a Hollywood. Parecchio divertente la frase con cui ama raccontare la sua scelta: "Prima mi pagavano per restare in sella a una moto, ora mi pagano molto di più per caderci". 

Qui la Bear con la colorazione replica di quella della moto di Eddie Mulder alla Big Bear Race del 1960

Per l'offroad

Il primo elemento che salta all'occhio della nuova Bear è la ruota anteriore da 19 pollici (dietro è da 17") che la differenzia dalle altre moto della famiglia 650, tutte dotatedi cerchi da 18 pollici. Questa scelta, unita alle sospensioni a corsa maggiorata (130 mm all'anteriore e 115 mm al posteriore), contribuisce a dare alla Bear 650 un aspetto da vera scrambler. L'estetica è caratterizzata da linee pulite e da un design che richiama le moto offroad del passato. La sella piatta con cuciture orizzontali e l'appariscente tabella portanumero contribuiscono a creare un look grintoso. 

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Le linee sono vintage ma il cruscotto ha lo schermo a colori 

Non solo tassello, ma anche tecnologia

Il cruscotto, un moderno display TFT a colori inserito in un elemento circolare (già visto sull'Himalayan), sostituisce il doppio strumento analogico presente sulla Interceptor, offrendo un tocco di modernità. 
Il motore è il collaudato bicilindrico da 648 cm3 capace di 47 CV, lo stesso che equipaggia le altre moto della famiglia 650, ma la Bear 650 adotta un nuovo sistema di scarico 2 in 1 che, oltre a migliorare l'erogazione della coppia ai bassi e medi regimi, contribuisce ad alleggerire l'estetica.
La Bear 650, per l'Europa sarà disponibile in tre colorazioni: una versione color petrolio, una nera con dettagli dorati e una con telaio verde e tabella portanumero con il numero 249, omaggio alla vittoria nella Big Bear Race del 1960. Arriverà a febbraio 2025, nell'attesa, però, si potrà ammirarla direttamente nello stand Royal Enfield a EICMA, per restare aggiornanti circa tutte le novità che vedremo al salone di Milano, cliccate qui.

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