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Rotante e alternato, il motore Avadi è fuori da tutti gli schemi

Questo progetto innovativo, sulla carta combina i benefici dei motori a pistoni "normali" con quelli dei motori a pistoni rotanti eliminandone i difetti

Un motore alternativo

Avadi Engines di Yakima, Washington, sta lavorando a un interessante progetto che unisce i vantaggi di un motore a pistoni tradizionali e quelli di un motore a pistoni rotanti come può essere il Wankel, eliminandone però le problematiche. 

I mootri a pistoni con moto alternato da una parte hanno la possibilità di avere una elevata compressione grazie alla buona tenuta assicurata dai segmenti, m perdite dovute al moto alternativo; dall’altra i motori "rotanti" hanno una pessima tenuta della compressione che si accompagna all’efficienza del funzionamento rotativo.
Nel motore Avadi un pistone c’è ma le bielle sono due, collegate con un angolo di 180° a una sorta di albero motore che non è soggetto a movimento alternativo ma è collegato tramite ingranaggi a una corona dentata, la quale a sua volta trasmette il movimento. Dunque il pistone si muove assialmente e contemporaneamente ruota, e il suo movimento viene convertito in rotazione tramite il riduttore. Ha una fase attiva ogni due giri per cui può venire classificato come quattro tempi, ma per controllare ammissione e scarico non ci sono le classiche valvole. Siccome ruota anche il cilindro stesso, perché è collegato al “meccanismo a manovella”, alla sommità è stato posto un disco con fori che nella rotazione vanno a coincidere con altri fori nella testata, consentendo il passaggio dei gas. La candela è in posizione centrale. Guarnizioni ceramiche spinte da una molla sigillano i condotti al disco di controllo.

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Piccolo ma funzionale

Dati alla mano, non si ottiene un motore super potente: l ‘Avadi ha una cilindrata di 250 cm³ e nei test è arrivato a 15 CV a 3700 giri/minuto e 30 Nm a 3500 giri/minuto, quando propulsori di cilindrata analoga arrivano facilmente a 25 CV. Però girano molto più in alto ed hanno un rendimento dal 30 al 35% mentre il progetto americano consente di arrivare al 42%: meglio dei migliori motori diesel attuali. Per giunta con grossi vantaggi anche in termini di lubrificazione, perché anche in questo settore le perdite sono molto ridotte. 
Qui sta probabilmente la chiave di lettura del progetto: non è la strada da seguire per ottenere motori brillanti e di alte prestazioni, ma può essere molto interessante per veicoli commerciali che richiedono prestazioni continue e costanti a velocità bassa, da usare nelle consegne o nel diporto cittadino., così come per generatori e aerei ultraleggeri. Nel video qui sotto un'animazione fa vedere come funziona il sistema.

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