MotoGP: Rossi-Petronas, la trattativa in dirittura d'arrivo. Razali: "Colloqui positivi"
Il team principal malese spende parole d'incontro sulla trattativa con Valentino: "La direzione è quella giusta. In una stagione normale non ci sarebbe stata una situazione del genere, ma far firmare un pilota che può portare stabilità ci può portare dei vantaggi in questo momento"
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Anche la trattativa tra Valentino Rossi e il Team Petronas sembra avere raggiunto la fase 2, con Razlan Razali - team principal della squadra malese- che nello scorso fine settimana ha finalmente avviato il colloquio con il nove volte campione del mondo, dopo che questo inverno il pilota di Tavullia aveva parlato con Yamaha e ad aprile Razali stesso aveva affrontato la questione con Lin Jarvis.
Ora il cerchio sembra chiudersi, o perlomeno le trattative stanno andando nella direzione giusta, dal momento che al sito malese Berita Harian, Razali ha dichiarato che “i colloqui fino ad adesso sono stati positivi, se continuerà così tutto andrà per il meglio, stiamo andando nella giusta direzione. Anche se non abbiamo ancora finalizzato nulla”. Le prime trattative si sarebbero tenute venerdì scorso, la speranza di Razali è "di chiudere prima dell'inizio della stagione", prevista il 19 luglio a Jerez.
Due soggetti meticolosi
Tanto Valentino quanto il boss del Team Petronas ci tengono a valutare ogni aspetto con attenzione: “Abbiamo intenzione di fare una video conferenza con Valentino – prosegue Razali-. Non tanto perché sia un obbligo per lui o per noi, ma perché Rossi vuole capire cosa il team si aspetta da lui”. Come tutti ben sanno la questione dei tecnici è sul piatto: chi seguirà Rossi dal team ufficiale in Petronas e chi farà altrettanto dalla squadra malese alla squadra factory insieme a Quartararo? Inoltre c'è da implementare tutto l'entourage di Valentino nella struttura della squadra orientale e stabilire nel dettaglio gli accordi di natura commmerciale.
L'influenza del Coronavirus
Per quanto riporta il giornale malese non è semplice farsi un'idea completa delle idee di Razali, ma il manager sembra lasciare intendere che questo particolarissimo 2020 possa avere influito sulle decisioni che stanno maturando: “Se fosse stata una stagione normale, forse non saremmo a questo punto, ma in questa situazione il team ha bisogno di stabilità e fermare un pilota che può portare stabilità alla squadra può diventare una soluzione positiva per noi. Penso che lui potrebbe correre con noi fino al ritiro, e per noi sarebbe un onore”.
Ora il cerchio sembra chiudersi, o perlomeno le trattative stanno andando nella direzione giusta, dal momento che al sito malese Berita Harian, Razali ha dichiarato che “i colloqui fino ad adesso sono stati positivi, se continuerà così tutto andrà per il meglio, stiamo andando nella giusta direzione. Anche se non abbiamo ancora finalizzato nulla”. Le prime trattative si sarebbero tenute venerdì scorso, la speranza di Razali è "di chiudere prima dell'inizio della stagione", prevista il 19 luglio a Jerez.
Due soggetti meticolosi
Tanto Valentino quanto il boss del Team Petronas ci tengono a valutare ogni aspetto con attenzione: “Abbiamo intenzione di fare una video conferenza con Valentino – prosegue Razali-. Non tanto perché sia un obbligo per lui o per noi, ma perché Rossi vuole capire cosa il team si aspetta da lui”. Come tutti ben sanno la questione dei tecnici è sul piatto: chi seguirà Rossi dal team ufficiale in Petronas e chi farà altrettanto dalla squadra malese alla squadra factory insieme a Quartararo? Inoltre c'è da implementare tutto l'entourage di Valentino nella struttura della squadra orientale e stabilire nel dettaglio gli accordi di natura commmerciale.
L'influenza del Coronavirus
Per quanto riporta il giornale malese non è semplice farsi un'idea completa delle idee di Razali, ma il manager sembra lasciare intendere che questo particolarissimo 2020 possa avere influito sulle decisioni che stanno maturando: “Se fosse stata una stagione normale, forse non saremmo a questo punto, ma in questa situazione il team ha bisogno di stabilità e fermare un pilota che può portare stabilità alla squadra può diventare una soluzione positiva per noi. Penso che lui potrebbe correre con noi fino al ritiro, e per noi sarebbe un onore”.
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