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Roma: scooter e moto più veloci ed economici degli altri mezzi

Si è svolto nella Capitale il primo "test sulla mobilità", un progetto europeo promosso dalla FEMA (Federation of european motorcyclists’ associations) e realizzato in Italia dalla FMI. L’iniziativa a breve sarà ripetuta in altre città europee, valutando i tempi di percorrenza di veicoli diversi sullo stesso tragitto. In Italia il test ha confermato una realtà che i romani ben conoscono: lo scooter è il mezzo più veloce ed economico
Una gara tra auto, moto, scooter e mezzi pubblici
Per il test sono stati utilizzati, sullo stesso percorso di 17,5 km, un’auto, una moto, uno scooter e i mezzi pubblici; sono partiti tutti alle 8.30 da via Marco Stazio Prisco (zona sud-est della Capitale) con destinazione viale Tiziano 70, sede della FMI. Regola fondamentale per tutti: il rispetto del Codice della strada. I tempi di percorrenza sono stati rilevati da un funzionario della FMI con cronometri satellitari. Alla fine Roberto Leardi, presidente del Vespa Club d’Italia, ha coperto i 17.5 chilometri in 41 minuti alla guida di uno scooter, due minuti più veloce del formatore di educazione stradale FMI, Andrea Borelli, in sella a una moto 600. Marco Summa, formatore di educazione stradale FMI anche lui, ha concluso in 59 minuti prendendo tre mezzi pubblici diversi (autobus, metropolitana e tram), mentre Francesca Marozza, responsabile del Dipartimento di educazione stradale FMI, ha concluso il test in 69 minuti con l’automobile, il 40% circa in più rispetto alle due ruote. Quanto ai costi, con l’auto è stato necessario pagare 4 euro di parcheggio per la giornata lavorativa (7,50 euro in tutto con la benzina), mentre il biglietto dei mezzi pubblici è costato 1,50 euro, la stessa cifra spesa in benzina per il ciclomotore; con la moto, invece, si sono spesi 3 euro. “Questa esperienza ha dimostrato ancora una volta che coprire un determinato percorso su ciclomotore  o motociclo permette di risparmiare tempo e diminuire l’inquinamento”, ha detto il presidente della Fmi, Paolo Sesti, “spero che le autorità tengano conto di questo test nelle normative, che dovranno emanare in futuro, relative alla circolazione urbana dei mezzi a due ruote”.
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