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On The Road: il manifesto della "beat generation" diventa un film

A più di 60 anni dall'uscita del libro, il capolavoro di Jack Kerouac arriva sul grande schermo. A dirigerlo è Walter Welles, lo stesso regista de "I diari della motocicletta". In questi giorni è stato diffuso il trailer: per vedere il film nei cinema italiani dovremo invece attendere ottobre di quest'anno.

Welles, un regista "on the road"

La trasposizione cinematografica di On the Road di Jack Kerouac arriverà nelle sale italiane nell'autunno di quest'anno. Il film, le cui riprese sono state effettuate tra l'agosto e il dicembre del 2012, è stato diretto dal brasiliano Walter Selles, regista de I Diari della Motocicletta, la pellicola che narra la storia del viaggio attraverso il Sud America che un giovane Ernesto Guevara (prima di diventare il "Che") intraprese con un amico a cavallo di una Norton 500 M18 del 1939 (soprannominata "la Poderosa").
A distanza di circa 60 anni dalla pubblicazione, dunque, uno dei libri più importanti del secolo scorso avrà la sua trasposizione cinematografica. Welles, che per le riprese e la sceneggiatura ha utilizzato quasi tutto il team impiegato per il film su Guevara, per realizzare il suo progetto ha persino  dovuto vincere "le resistenze" di Francis Ford Coppola, il detentore dei diritti del romanzo. Il regista di Dracula e de Il Padrino, infatti, aveva messo dei paletti alla realizzazione molto rigidi come l'obbligo di riprese in bianco e nero e l'utilizzo di attori sconosciuti. Welles, a quanto pare, facendo leva sul successo ottenuto con "I diari", è riuscito a convincere il regista italo-americano per una realizzazione "più libera" del film. Dunque spazio al colore e a un cast di attori giovani ma già in "rampa di lancio", tra gli altri: Sam Riley (Control), Garret Hedlund (Tron: Legacy), Kirsten Dunst (Spiderman e Intervista col vampiro) e Kristen Stewart (Twilight).



La trama

On the Road narra le vicende di Sal Paradise (in pratica l'alterego di Kerouac) e di Dean Moriarty (che in realtà era lo scrittore "beat" Neil Cassady), due amici che intraprendono un viaggio in auto lungo circa due anni. Sal è un aspirante scrittore mentre Dean un giovane inquieto desideroso di sfuggire alle classiche regole "borghesi". La loro fuga, il loro viaggio attraverso l'America in realtà è un viaggio alla ricerca di se stessi mediante la sperimentazione "dell'estremo" in ogni suo senso, dall'abuso di sostanze stupefacenti alla totale ribellione verso le più comuni regole civili.



La Beat Generation

Il libro di Kerouac ("Sulla strada" nell'edizione italiana) è considerato il manifesto della Beat Generation: un movimento poetico e letterario che comprendeva tra gli altri autori come Allen Ginsberg, William Burroughs, Norman Mailer e Neil Cassidy. La corrente nata negli Stati Uniti divenne famosa anche in Italia grazie alle splendide traduzioni della scrittrice e giornalista Fernanda Pivano. Il movimento nacque nel primissimo dopoguerra e maturò la sua "carica" innovativa nel decennio degli anni 50: alla base di tutto c'era una critica radicale al sistema americano che con le sue convenzioni rigide ha dato origine ad aberrazioni sociali come il razzismo e le discriminazioni in genere. Come tutti i movimenti "innovativi", anche la Beat Generation e i suoi esponenti vennero bollati dalla critica letteraria del tempo come un fenomeno marginale di "controcultura". Ma nel giro di poco tempo il movimento divenne la "guida spirituale" per i giovani americani - e non solo - degli anni 60 (la cultura Hippie, ad esempio ha ereditato, la sua filosofia proprio dal movimento "Beat").

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Babonzolo
Mer, 21/03/2012 - 11:57
se il film riuscirà a eguagliare la potenza evocativa del libro. Me lo auguro!