Rider, arriva la bozza di decreto: prevista assicurazione Inail
Intesa M5S-Lega, finalmente arriva la bozza di decreto legge per i lavoratori impegnati nel campo del food delivery. I riders potranno contare su di una assicurazione obbligatoria Inail contro infortuni e malattie a carico del datore di lavoro e su di una retribuzione a cottimo e paga oraria
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Politica e trasporti
“Un’occupazione sicura e dignitosa”
Alle dichiarazioni del Ministro Di Maio, che all’inizio della faccenda aveva descritto i ciclo-fattorini impegnati nel food delivery “simbolo di un generazione abbandonata senza tutele e contratto” è seguita una lunga trafila di incontri e tavoli di discussione, il più delle volte totalmente infruttuosi. A distanza di circa un anno, tuttavia, arriva finalmente l’intesa M5S-Lega: “i riders - ha detto Di Maio nel corso di una diretta Facebook - passeranno dall'essere i lavoratori più sfruttati d'Italia a quelli che avranno più tutele”. Come già dichiarato, l’obiettivo è quello di “promuovere un’occupazione sicura e dignitosa” e “accrescere e riordinare i livelli di tutela per i prestatori occupati con rapporti di lavoro non subordinato”.
Stabilendo alcuni livelli minimi di tutela per i lavoratori, la bozza di decreto legge prevede per i riders non poche novità. La principale è forse l’assicurazione obbligatoria Inail contro infortuni e malattie, alla quale dovrà per legge provvedere l’impresa titolare della piattaforma digitale che riceve l’ordine. In fatto di retribuzione, è previsto invece un mix di cottimo e paga oraria. I riders, spiega il documento, “possono essere retribuiti in base alle consegne effettuate, purché in misura non prevalente” e, per quanto concerne la retribuzione base oraria, sarà riconosciuta a patto che, per ogni ora lavorata, “il lavoratore accetti almeno una chiamata”. Inoltre, viene anche specificato che i contratti collettivi potranno definire “schemi retributivi modulari e incentivanti, che tengano conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dei diversi modelli organizzativi”. Chi controlla? Il monitoraggio e la verifica degli effetti delle nuove disposizioni saranno affidati ad un Osservatorio permanente, costituito dai datori di lavoro e dai lavoratori del food delivery (che non avranno compenso), al quale perverranno i dati Inps, Inail e Istat.
Alle dichiarazioni del Ministro Di Maio, che all’inizio della faccenda aveva descritto i ciclo-fattorini impegnati nel food delivery “simbolo di un generazione abbandonata senza tutele e contratto” è seguita una lunga trafila di incontri e tavoli di discussione, il più delle volte totalmente infruttuosi. A distanza di circa un anno, tuttavia, arriva finalmente l’intesa M5S-Lega: “i riders - ha detto Di Maio nel corso di una diretta Facebook - passeranno dall'essere i lavoratori più sfruttati d'Italia a quelli che avranno più tutele”. Come già dichiarato, l’obiettivo è quello di “promuovere un’occupazione sicura e dignitosa” e “accrescere e riordinare i livelli di tutela per i prestatori occupati con rapporti di lavoro non subordinato”.
Stabilendo alcuni livelli minimi di tutela per i lavoratori, la bozza di decreto legge prevede per i riders non poche novità. La principale è forse l’assicurazione obbligatoria Inail contro infortuni e malattie, alla quale dovrà per legge provvedere l’impresa titolare della piattaforma digitale che riceve l’ordine. In fatto di retribuzione, è previsto invece un mix di cottimo e paga oraria. I riders, spiega il documento, “possono essere retribuiti in base alle consegne effettuate, purché in misura non prevalente” e, per quanto concerne la retribuzione base oraria, sarà riconosciuta a patto che, per ogni ora lavorata, “il lavoratore accetti almeno una chiamata”. Inoltre, viene anche specificato che i contratti collettivi potranno definire “schemi retributivi modulari e incentivanti, che tengano conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dei diversi modelli organizzativi”. Chi controlla? Il monitoraggio e la verifica degli effetti delle nuove disposizioni saranno affidati ad un Osservatorio permanente, costituito dai datori di lavoro e dai lavoratori del food delivery (che non avranno compenso), al quale perverranno i dati Inps, Inail e Istat.
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