Gli italiani amano le moto perché permettono di schivare il traffico
Una ricerca QUIXA traccia i profili di chi sale in sella a ciclomotori e motocicli: c’è chi preferisce le cilindrate più piccole perché pratiche e meno impegnative e chi invece, guidato dalla “passione” opta per le cilindrate più alte. Il dato relativo alla sicurezza invece accomuna tutti: i biker non sembrerebbero considerarsi più spericolati degli automobilisti
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I dati dell'indagine
Gli amanti delle due ruote, in Italia, continuano a crescere. A confermarlo sono i risultati di “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, indagine promossa dalla compagnia online QUIXA e l’elaborazioni su dati di altre fonti sul tema, quali i dati parco circolante ACI e i dati incidentalità ACI-Istat.
Secondo l’indagine, a salire in sella a un ciclomotore fino a 50 cm3 o a un motociclo di cilindrata superiore - di sua proprietà o appartenente a un familiare – è ben il 52% del campione preso in esame e rappresentativo della popolazione italiana adulta. Guardando inoltre ai numeri ufficiali relativi al parco circolante registrati da ACI, è facile notare come in dieci anni, dal 2004 al 2014, il numero dei soli motocicli, escludendo dunque chi gira in ciclomotore, è cresciuto nel nostro paese del 42%, con un tasso di crescita dei veicoli totali in circolazione del 12%.
Il rapporto approfondisce, riconoscendo i liguri come i più grandi amanti delle due ruote: le sole Genova, Imperia e Savona contano infatti la maggiore percentuale di due ruote rispetto al totale del parco veicoli provinciale, subito seguite da Livorno, Trieste, La Spezia, Rimini, Pesaro e Urbino, Massa Carrara e Palermo.
Che agli italiani, in generale, piacciano le moto è d’altra parte naturale; al di là dell’atavico amore verso i motori, spostarsi su due ruote presenta numerosi vantaggi e la classifica stilata dalla ricerca di QUIXA evidenzia come quello più apprezzato, almeno per il 57% degli intervistati, sia la possibilità di evitare il traffico. Ne seguono la maggiore facilità nel trovare parcheggio (indicata dal 50% del campione) e il minor consumo di carburante (45%). Tutti d’accordo sui vantaggi della moto, il campione si dimostra invece diviso per quanto riguarda la cilindrata: da una parte c’è infatti chi preferisce quelle più basse, apprezzandone gli aspetti pratici e dall’altra chi, preferendo veicoli di grossa cilindrata, motiva la propria scelta con la “passione”: senso di libertà che permette di provare (così dice il 33% degli intervistati) e per la possibilità di apprezzare viaggi e paesaggi meglio di quanto sarebbe possibile fare in auto (22%). Che si tratti di uno scooter 50 o di una supersportiva da “esperti”, entrambe le categorie sono anche accumulate dal dato relativo alla sicurezza. Tutti i conducenti di mezzi a due ruote concordano nel ritenersi “spericolati” tanto quanto un normale automobilista, con un 30% che sostiene di avere una guida più prudente in sella che al volante. Naturalmente temuti dalla categoria, sono invece i comportamenti imprudenti di molti automobilisti, percepiti come ancora più rischiosi da chi sale in sella a mezzi più piccoli, anche se, dati ACI–Istat, i veicoli più a rischio rimangono quelli di cilindrate superiori, con un indice di mortalità più alto tra tutte le categorie (1,68 vittime per 100 veicoli, contro lo 0.84 dei ciclomotori e lo 0.65 delle auto).
Secondo l’indagine, a salire in sella a un ciclomotore fino a 50 cm3 o a un motociclo di cilindrata superiore - di sua proprietà o appartenente a un familiare – è ben il 52% del campione preso in esame e rappresentativo della popolazione italiana adulta. Guardando inoltre ai numeri ufficiali relativi al parco circolante registrati da ACI, è facile notare come in dieci anni, dal 2004 al 2014, il numero dei soli motocicli, escludendo dunque chi gira in ciclomotore, è cresciuto nel nostro paese del 42%, con un tasso di crescita dei veicoli totali in circolazione del 12%.
Il rapporto approfondisce, riconoscendo i liguri come i più grandi amanti delle due ruote: le sole Genova, Imperia e Savona contano infatti la maggiore percentuale di due ruote rispetto al totale del parco veicoli provinciale, subito seguite da Livorno, Trieste, La Spezia, Rimini, Pesaro e Urbino, Massa Carrara e Palermo.
Che agli italiani, in generale, piacciano le moto è d’altra parte naturale; al di là dell’atavico amore verso i motori, spostarsi su due ruote presenta numerosi vantaggi e la classifica stilata dalla ricerca di QUIXA evidenzia come quello più apprezzato, almeno per il 57% degli intervistati, sia la possibilità di evitare il traffico. Ne seguono la maggiore facilità nel trovare parcheggio (indicata dal 50% del campione) e il minor consumo di carburante (45%). Tutti d’accordo sui vantaggi della moto, il campione si dimostra invece diviso per quanto riguarda la cilindrata: da una parte c’è infatti chi preferisce quelle più basse, apprezzandone gli aspetti pratici e dall’altra chi, preferendo veicoli di grossa cilindrata, motiva la propria scelta con la “passione”: senso di libertà che permette di provare (così dice il 33% degli intervistati) e per la possibilità di apprezzare viaggi e paesaggi meglio di quanto sarebbe possibile fare in auto (22%). Che si tratti di uno scooter 50 o di una supersportiva da “esperti”, entrambe le categorie sono anche accumulate dal dato relativo alla sicurezza. Tutti i conducenti di mezzi a due ruote concordano nel ritenersi “spericolati” tanto quanto un normale automobilista, con un 30% che sostiene di avere una guida più prudente in sella che al volante. Naturalmente temuti dalla categoria, sono invece i comportamenti imprudenti di molti automobilisti, percepiti come ancora più rischiosi da chi sale in sella a mezzi più piccoli, anche se, dati ACI–Istat, i veicoli più a rischio rimangono quelli di cilindrate superiori, con un indice di mortalità più alto tra tutte le categorie (1,68 vittime per 100 veicoli, contro lo 0.84 dei ciclomotori e lo 0.65 delle auto).
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