rFpro sviluppa il “primo” simulatore ingegneristico di moto al mondo
La software house inglese ha sviluppato un nuovo strumento per i costruttori: un simulatore di moto con Driver-In-The-Loop per progettare e collaudare le moto in ambiente virtuale. Siamo pronti a dire addio ai collaudi su strada?
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Notizie dalla rete
In un mondo sempre più virtuale
I computer al giorno d’oggi possono fare quasi tutto e sono uno strumento indispensabile per il lavoro, soprattutto nel campo ingegneristico: le macchine informatiche sono insostituibili per la loro velocità di calcolo. Alla rFpro, società inglese specializzata nello sviluppo di software tecnici, hanno pensato quindi: perché non sviluppare un simulatore di motocicletta?
Con simulatore – fate attenzione – non si intende un videogioco. Di quelli infatti ne esistono ormai da anni, di tutti i colori. Ciò che mancava nel mondo dell’ingegneria era invece un simulatore per lo sviluppo delle motociclette con modalità Driver-In-The-Loop (DIL). L’uomo-collaudatore, in questo caso, è direttamente coinvolto nelle attività di collaudo e simulazione: in sella al simulatore, riceve output dal software e contemporaneamente invia al computer nuovi input. In questo modo non c’è bisogno di sviluppare un modello fisico del pilota, che a differenza dell’auto risulta molto complesso: è il collaudatore stesso a comportarsi nel simulatore così come farebbe nella realtà.
Una questione di visuale
Una delle tematiche importanti da affrontare per gli sviluppatori è il grande campo visivo che un motociclista ha a disposizione: per simularlo servono alte prestazioni del sistema grafico. Il guidatore di un’auto ha una visuale ristretta: il campo è limitato da finestrini, parabrezza, cofano e tetto. Il motociclista invece potrebbe guardare ovunque, anche per terra. Bisogna fornire quindi al collaudatore virtuale un sistema visivo efficace che permetta di vedere fino all’orizzonte e che riproduca la realtà che si sposta nel modo più fedele.
I vantaggi
La simulazione virtuale dei veicoli permette alle Case di avere diversi vantaggi rispetto ai collaudi su strada, specialmente nelle prime fasi di progettazione. Il primo è quello di poter eseguire varie sessioni di test con tante versioni diverse del prototipo, senza doverle realizzare fisicamente: basta un semplice click per cambiare una delle tante caratteristiche del mezzo in prova. Inoltre il prototipo virtuale può essere provato da tanti piloti con diverso livello di esperienza, in un ambiente sicuro anche se quando si testano le condizioni limite. Non si può trascurare, poi, l’ottima ripetibilità di questo sistema: le condizioni di asfalto e meteo del test sono selezionabili e sempre costanti.
Alta tecnologia
La società che ha realizzato il simulatore ha già una grande esperienza alle spalle. rFpro ha infatti realizzato in passato un simulatore per veicoli a 4 o più ruote per lo sviluppo di mezzi che spaziavano dalle F1 ai mezzi commerciali. Il direttore tecnico della compagnia, Chris Hoyle, ritiene però che l’applicazione per le moto sia una nuova sfida: “Simulare accuratamente la dinamica della motocicletta è incredibilmente complicato, a causa della mobilità del pilota e alle caratteristiche uniche del sistema di sterzo di una moto. Lavorando a fianco di una Casa motociclistica per creare la nostra tecnologia siamo stati in grado di sviluppare e validare delle soluzioni a questo ostacolo e quindi di permettere alla simulazione DIL di ridurre drasticamente i tempi e i costi di sviluppo”.
I computer al giorno d’oggi possono fare quasi tutto e sono uno strumento indispensabile per il lavoro, soprattutto nel campo ingegneristico: le macchine informatiche sono insostituibili per la loro velocità di calcolo. Alla rFpro, società inglese specializzata nello sviluppo di software tecnici, hanno pensato quindi: perché non sviluppare un simulatore di motocicletta?
Con simulatore – fate attenzione – non si intende un videogioco. Di quelli infatti ne esistono ormai da anni, di tutti i colori. Ciò che mancava nel mondo dell’ingegneria era invece un simulatore per lo sviluppo delle motociclette con modalità Driver-In-The-Loop (DIL). L’uomo-collaudatore, in questo caso, è direttamente coinvolto nelle attività di collaudo e simulazione: in sella al simulatore, riceve output dal software e contemporaneamente invia al computer nuovi input. In questo modo non c’è bisogno di sviluppare un modello fisico del pilota, che a differenza dell’auto risulta molto complesso: è il collaudatore stesso a comportarsi nel simulatore così come farebbe nella realtà.
Una questione di visuale
Una delle tematiche importanti da affrontare per gli sviluppatori è il grande campo visivo che un motociclista ha a disposizione: per simularlo servono alte prestazioni del sistema grafico. Il guidatore di un’auto ha una visuale ristretta: il campo è limitato da finestrini, parabrezza, cofano e tetto. Il motociclista invece potrebbe guardare ovunque, anche per terra. Bisogna fornire quindi al collaudatore virtuale un sistema visivo efficace che permetta di vedere fino all’orizzonte e che riproduca la realtà che si sposta nel modo più fedele.
I vantaggi
La simulazione virtuale dei veicoli permette alle Case di avere diversi vantaggi rispetto ai collaudi su strada, specialmente nelle prime fasi di progettazione. Il primo è quello di poter eseguire varie sessioni di test con tante versioni diverse del prototipo, senza doverle realizzare fisicamente: basta un semplice click per cambiare una delle tante caratteristiche del mezzo in prova. Inoltre il prototipo virtuale può essere provato da tanti piloti con diverso livello di esperienza, in un ambiente sicuro anche se quando si testano le condizioni limite. Non si può trascurare, poi, l’ottima ripetibilità di questo sistema: le condizioni di asfalto e meteo del test sono selezionabili e sempre costanti.
Alta tecnologia
La società che ha realizzato il simulatore ha già una grande esperienza alle spalle. rFpro ha infatti realizzato in passato un simulatore per veicoli a 4 o più ruote per lo sviluppo di mezzi che spaziavano dalle F1 ai mezzi commerciali. Il direttore tecnico della compagnia, Chris Hoyle, ritiene però che l’applicazione per le moto sia una nuova sfida: “Simulare accuratamente la dinamica della motocicletta è incredibilmente complicato, a causa della mobilità del pilota e alle caratteristiche uniche del sistema di sterzo di una moto. Lavorando a fianco di una Casa motociclistica per creare la nostra tecnologia siamo stati in grado di sviluppare e validare delle soluzioni a questo ostacolo e quindi di permettere alla simulazione DIL di ridurre drasticamente i tempi e i costi di sviluppo”.
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