Revisioni moto 2018 - Dal 20 maggio nuove regole: ecco cosa cambia
Le revisioni auto e moto diventano più scrupolose e accurate e gli esiti dei controlli riassunti in una pagella con giudizi mirati per i difetti riscontrati. Le officine devono inoltre certificare il totale dei chilometri percorsi al momento del controllo
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Revisioni più attente
Dalla prossima settimana entrerà in vigore il nuovo sistema di revisione dei veicoli a motore: dopo il 20 maggio le verifiche obbligatorie saranno più scrupolose e dettagliate. Due o quattro ruote, il veicolo sarà esaminato più attentamente e valutato con una pagella “generale" che mostrerà le prove sostenute e il giudizio tecnico relativo ai risultati dei test, evidenziando con dei voti (lieve, grave o pericoloso) eventuali malfunzionamenti riscontrati. In più le officine che si occuperanno della revisione avranno l’obbligo di certificare il totale dei chilometri percorsi al momento del controllo. Quest’ultima modifica mira anche a scongiurare la possibilità di eventuali “taroccamenti” - come spesso se ne verificano - in caso di vendita dell'usato. Inoltre collegandosi al Portale dell’Automobilista del Ministero dei Trasporti e inserendo il numero di targa, sarà possibile controllare gratuitamente lo stato delle revisioni a cui un veicolo è stato sottoposto e il chilometraggio registrato per ognuna di esse.
Non cambiano invece tempistiche e costi. La revisione continuerà a essere obbligatoria dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. Stesso discorso per le tariffe, che rimangono di 66,88 euro nei centri autorizzati e di 45 euro negli uffici provinciali della Motorizzazione, dove però è necessaria la prenotazione. Invariate anche le sanzioni per chi circola non in regola: se contestata durante la guida, la revisione scaduta costa una multa compresa tra i 169 e i 680 euro, raddoppiando in caso di recidiva per omessa revisione auto/moto. Inoltre il mezzo non potrà più circolare, se non per recarsi all’officina e procedere alla revisione.
Non cambiano invece tempistiche e costi. La revisione continuerà a essere obbligatoria dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. Stesso discorso per le tariffe, che rimangono di 66,88 euro nei centri autorizzati e di 45 euro negli uffici provinciali della Motorizzazione, dove però è necessaria la prenotazione. Invariate anche le sanzioni per chi circola non in regola: se contestata durante la guida, la revisione scaduta costa una multa compresa tra i 169 e i 680 euro, raddoppiando in caso di recidiva per omessa revisione auto/moto. Inoltre il mezzo non potrà più circolare, se non per recarsi all’officina e procedere alla revisione.
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