Radar, telecamere e lidar per la nuova tecnologia di sicurezza brevettata da Honda
La tecnologia sviluppata dalla casa giapponese combina radar, telecamere e lidar per creare un’immagine a 360° di tutto quello che c’è intorno alla moto
Pochi ci hanno fatto caso, ma mentre la tecnologia radar si sta rapidamente diffondendo fra tutte le Case costruttrici, fino a questo momento la Honda Gold Wing regina delle moderne touring ne è rimasta al di fuori. Proprio il modello da lunghi viaggi per eccellenza, quello stesso sul quale in passato erano state sperimentate soluzioni iper innovative come l’airbag sulla moto stessa invece che sul guidatore.
Ecco il ponte di comando della Gold Wing dotata di radar
Radar sviluppati in proprio
Intanto i sistemi radar prodotti da Bosch sono stati adottati da molti concorrenti: BMW, Ducati e KITM, mentre Moto Guzzi impiega quelli studiati dalla divisione tecnologica del Gruppo, Piaggio Fast Forward, e Triumph usa radar posteriori costruiti da Continental per “coprire” gli angoli ciechi.
Ma Honda non è rimasta a guardare. La differenza sta nel fatto che la Casa giapponese preferisce sviluppare sistemi propri raccogliendo esperienze sulle nuove tecnologie e applicandole a volte in maniera differente dagli altri, anche se questa filosofia è inevitabilmente più costosa e richiede più tempo del semplice acquisto di un sistema da fornitori esterni.
Un brevetto chiarisce tutto
La conferma viene dalle richieste di brevetto per una tecnologia che prevede la combinazione di radar, telecamere e lidar (si tratta di un sistema di rilevamento della luce e della distanza attraverso l’impiego di laser) per creare un’immagine a 360° di tutto quello che c’è intorno alla moto e in particolare del traffico circostante. La combinazione di sensori che usano differenti tecnologie (radar, telecamere e laser) permette di eliminare falsi rilevamenti e sopperire ai punti deboli del sistema, come può essere il fatto che una telecamera non è efficace al buio ma può cogliere bene le luci e i colori, per cui può reagire bene ai semafori e alle luci di stop di altri veicoli; oppure il radar che può rilevare altri veicoli anche di notte o con la nebbia ma non è in grado di creare un’immagine dettagliata in tempo reale dell’ambiente circostante; può farlo il lidar ma è meno efficace su lunghe distanze o in condizioni meteorologiche difficili. Integrando tutte e tre le tecnologie si ottiene un’eccellente immagine tridimensionale dell’ambiente circostante. Con questo punto di partenza è possibile applicare tutti i dispositivi di sicurezza che si vogliono.
Angoli ciechi sotto controllo
Il nuovo brevetto, in particolare riguarda il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco e il sistema con cui viene avvisato il conducente, impiegando spie luminose sul cruscotto, sugli specchietti e sulle aste che li sostengono. Questo perché aumentando la velocità si restringe il campo visivo, per cui il sistema utilizza diverse posizioni delle luci a seconda della velocità.
Resta il fatto che tutte queste tecnologie, e in particolare il lidar, sono piuttosto costose, e questo ne frena l’applicazione, ma si stanno diffondendo sempre più soprattutto nel mondo auto e questo dovrebbe portare in breve a una rapida diffusione. Ovviamente la Gold Wing è la piattaforma più adatta al lancio di una tecnologia del genere per le due ruote, quella su cui con ogni probabilità verrà applicata per prima.