QJ Motor SRK1000, la naked cinese cattiva come il veleno
Ha un cuore a quattro cilindri e dichiara una potenza di 163 CV, impiega molta componentistica italiana e ha l’elettronica che serve
QJ Motor lo dichiara apertamente: la SRK1000 è una moto nata per stupire. Ci riesce benissimo perché una Streetfighter con questa cattiveria non può passare inosservata: puntata in avanti come un toro pronto alla carica, la gobba del serbatoio come una schiena inarcata e il doppio faro a LED che guarda minaccioso. E ancora la sella del guidatore di spessore modesto e quella del passeggero che suggerisce le forme di un’ala, così come la suggeriscono i curiosi supporti degli indicatori di direzione posteriori. Un bel lavoro di design senza il timore di usare toni forti e spettacolari, sottolineati da una colorazione vistosa che sfrutta il contrasto fra rosso e nero.
Motore a 4 cilindri
La tigre cinese ha un cuore a quattro cilindri in linea di 921 cm³ dotato di raffreddamento liquido e dichiara una potenza di 163 CV (120 kW) a 13.600 giri/min, con una coppia massima di 90 Nm a 11.000 giri/minuto e un’erogazione che viene promessa vigorosa e regolare.
Sotto il “vestito” grintoso sbuca un telaio a traliccio in tubi imbullonato alle piastre posteriori nelle quali è infulcrato il forcellone monobraccio, il motore è integrato come elemento portante. Davanti, i due radiatori sovrapposti di liquido refrigerante e olio, quello superiore incurvato per lasciare spazio alla ruota anteriore quando la forcella affonda.
Il faro è full led in basso la video camera che registra su scheda sd
Componentistica di qualità
La SRK1000 impiega molta componentistica italiana. La forcella a steli rovesciati è di produzione Marzocchi mentre non sono state date indicazioni a riguardo dell’ammortizzatore posteriore che opera attraverso un leveraggio multi-link a montaggio centrale; l’impianto frenante è Brembo, davanti due dischi di 320 mm Ø con pinze a quattro pistoncini a fissaggio radiale, e dietro un singolo disco di 260 mm Ø. Naturalmente ci sono sia l’antibloccaggio ABS, sia il controllo di trazione CTS, ormai irrinunciabili su una moto moderna.
La sella a 835 mm da terra e un interasse di 1425 mm suggeriscono una guida dalle caratteristiche brillanti, ci sono il quadro strumenti con TFT da 5,5”, il monitoraggio della pressione degli pneumatici e il Cruise control, ma per il momento non è stato comunicato né se la moto arriverà in Europa né quando arriverà dai concessionari, e tantomeno il prezzo. E la curiosità sale…
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