Prezzi carburanti e accise: "Il Governo deve intervenire”
Con una media di 1,8 per la verde e 1,7 euro al litro per il gasolio, prosegue l’aumento dei prezzi carburante alle stazioni di servizio. Le accise da sole pesano quasi il 60% sulla benzina ed oltre il 55% sul diesel, ma dall’Unione Consumatori ad Assoutenti, in molti accusano il Governo di “lavarsene le mani”
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Politica e trasporti
Prezzi carburanti
Parallelamente a quello di gas ed elettricità, cresce anche il prezzo medio dei carburanti alle stazioni di rifornimento. Da mesi ormai gli italiani assistono inermi all’esponenziale aumento dei prezzi di diesel e benzina verde, che alla pompa segnano oggi un nuovo record, purtroppo negativo. In base alle rilevazioni effettuate dal Ministero della transizione ecologica, solo nell’ultima settimana la benzina ed il gasolio hanno segnato , rispettivamente, 1,8 e 1,7 euro al litro. Più nel dettaglio, il prezzo medio della benzina in una pompa self service è passato da 1,797 a 1,812 euro, mentre il gasolio ha subito un incremento di addirittura 2 centesimi, arrivando e poi superando l’1,7 euro al litro. Stabile ma di certo cresciuto rispetto gli scorsi mesi il prezzo del Gpl, che attualmente si assesta sugli 0,817 centesimi. Gli aumenti, su cui pesano ovviamente le stratosferiche accise di cui automobilisti e motociclisti italiani rimangono le principali vittime, hanno sollevato un coro di proteste nei confronti del Governo, reo di non essere ancora riuscito a contenere la crescita dei prezzi, riducendo le imposte. “Il Governo non può più lavarsene le mani”, ha ribadito per l’ennesima volta il presidente dell’Unione Consumatori Massimo Dona. “L’incremento di carburante, luce e gas - ha detto Dona - sta innescando una pericolosa spirale inflazionistica con effetti devastanti per il potere di acquisto delle famiglie italiane. Nel prossimo CDS si dovrà intervenire riducendo le accise di almeno 20 centesimi”. Dello stesso avviso il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, altrettanto convinto della necessità - oggi ancor più di ieri - di ridurre le accise: “Il caro-benzina - ha spiegato Truzzi - determina maggiori costi anche per industrie e imprese. Occorrerà introdurre strumenti che possano sterilizzare l’Iva e ridurre le accise, le quali pesano quasi il 60% su ogni litro di benzina venduto in Italia e più del 55% sul gasolio. È l’unica soluzione per contenere la crescita dei listini”. Accise che, lo ricordiamo risalgon oad aventi che affondano nella notte dei tempi. Per fare esempi concreti, ecco alcune delle accise che tuttora gravano sul prezzo della benzina alla pompa e la loro incidenza:
- Spedizione in Abissinia del 1935 (1,9 lire)Parallelamente a quello di gas ed elettricità, cresce anche il prezzo medio dei carburanti alle stazioni di rifornimento. Da mesi ormai gli italiani assistono inermi all’esponenziale aumento dei prezzi di diesel e benzina verde, che alla pompa segnano oggi un nuovo record, purtroppo negativo. In base alle rilevazioni effettuate dal Ministero della transizione ecologica, solo nell’ultima settimana la benzina ed il gasolio hanno segnato , rispettivamente, 1,8 e 1,7 euro al litro. Più nel dettaglio, il prezzo medio della benzina in una pompa self service è passato da 1,797 a 1,812 euro, mentre il gasolio ha subito un incremento di addirittura 2 centesimi, arrivando e poi superando l’1,7 euro al litro. Stabile ma di certo cresciuto rispetto gli scorsi mesi il prezzo del Gpl, che attualmente si assesta sugli 0,817 centesimi. Gli aumenti, su cui pesano ovviamente le stratosferiche accise di cui automobilisti e motociclisti italiani rimangono le principali vittime, hanno sollevato un coro di proteste nei confronti del Governo, reo di non essere ancora riuscito a contenere la crescita dei prezzi, riducendo le imposte. “Il Governo non può più lavarsene le mani”, ha ribadito per l’ennesima volta il presidente dell’Unione Consumatori Massimo Dona. “L’incremento di carburante, luce e gas - ha detto Dona - sta innescando una pericolosa spirale inflazionistica con effetti devastanti per il potere di acquisto delle famiglie italiane. Nel prossimo CDS si dovrà intervenire riducendo le accise di almeno 20 centesimi”. Dello stesso avviso il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, altrettanto convinto della necessità - oggi ancor più di ieri - di ridurre le accise: “Il caro-benzina - ha spiegato Truzzi - determina maggiori costi anche per industrie e imprese. Occorrerà introdurre strumenti che possano sterilizzare l’Iva e ridurre le accise, le quali pesano quasi il 60% su ogni litro di benzina venduto in Italia e più del 55% sul gasolio. È l’unica soluzione per contenere la crescita dei listini”. Accise che, lo ricordiamo risalgon oad aventi che affondano nella notte dei tempi. Per fare esempi concreti, ecco alcune delle accise che tuttora gravano sul prezzo della benzina alla pompa e la loro incidenza:
- Crisi di Suez del 1956 (14 lire)
- Alcune catastrofi naturali (la più recente è il terremoto che colpì l’Irpinia 30 anni fa, 194 lire)
- Alcune missioni militari (Bosnia 1996 e Libano 1983, 227 lire).
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