PRA e Motorizzazione, documento unico rimandato al 2018
Ennesimo dietrofront per la telenovela dell'unificazione tra PRA e Motorizzazione: libretto di circolazione e certificato di proprietà resteranno separati fino a giugno 2018, quando un nuovo governo e una nuova maggioranza dovranno decidere che fare. Salta anche il promesso risparmio di 39 euro: servirà un decreto successivo
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Politica e trasporti
Retro front
Sembrava fatta e invece niente: il documento unico di circolazione non arriverà prima di giugno 2018 e a questo punto sarà compito di un nuovo Governo e una nuova maggioranza, quindi facile che tutto finisca nel dimenticatoio.
Voluto con la riforma della pubblica amministrazione, il decreto legislativo che prima avrebbe dovuto eliminare il PRA e poi invece unificare (intenzioni entrambe archiviate) Pra e Motorizzazione sarebbe dovuto diventare realtà entro la fine del mese, con conseguente risparmio per il cittadino di 39 euro a pratica. Dimezzando le marche da bollo necessarie al passaggio di proprietà o all’immatricolazione del veicolo, il documento unico, però, sarebbe costato allo stato circa 100 milioni di gettito annui. La decisione presa dal ministero dell’Economia è stata perciò quella di rinviare il risparmio a decreto successivo, vanificando di fatto la discussione delle scorse settimane. Per il momento, quindi, tutto rimane come prima: Pra, gestito da ACI e Motorizzazione Civile continueranno a lavorare parallelamente, richiedendo all’automobilista e al motociclista doppia marca da bollo e rilasciando certificato di proprietà l’uno e libretto di circolazione l’altra.
Voluto con la riforma della pubblica amministrazione, il decreto legislativo che prima avrebbe dovuto eliminare il PRA e poi invece unificare (intenzioni entrambe archiviate) Pra e Motorizzazione sarebbe dovuto diventare realtà entro la fine del mese, con conseguente risparmio per il cittadino di 39 euro a pratica. Dimezzando le marche da bollo necessarie al passaggio di proprietà o all’immatricolazione del veicolo, il documento unico, però, sarebbe costato allo stato circa 100 milioni di gettito annui. La decisione presa dal ministero dell’Economia è stata perciò quella di rinviare il risparmio a decreto successivo, vanificando di fatto la discussione delle scorse settimane. Per il momento, quindi, tutto rimane come prima: Pra, gestito da ACI e Motorizzazione Civile continueranno a lavorare parallelamente, richiedendo all’automobilista e al motociclista doppia marca da bollo e rilasciando certificato di proprietà l’uno e libretto di circolazione l’altra.
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