Powerwall, la “batteria” domestica di Tesla

Per i condomini c'è il Powerpack
Il mondo consuma 20.000 miliardi di kWh di energia all'anno, la maggior parte generata dai combustibili fossili che provocano le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici. Solo negli Stati Uniti il settore energetico è responsabile del rilascio di oltre 2.000 milioni di tonnellate di CO2, numero che potrebbe scendere drasticamente sfruttando di più le fonti rinnovabili. E per farlo è sufficiente avere degli efficienti sistemi di accumulo per stivare la corrente prodotta in eccesso durante le fasi di sovra produzione per utilizzarla quando serve. E' la sintesi del ragionamento effettuato da Eric Musk, patron della Tesla, alla presentazione dei Powerwall, i sistemi di accumulo di energia pensati per le abitazioni. Dispositivi che derivano direttamente dall'esperienza ricavata nello sviluppo degli accumulatori per le auto elettriche del costruttore americano come conferma l'uso della tecnologia agli ioni di litio. Collegati a impianti fotovoltaici o al mini eolico, consentono di immagazzinare l'energia in eccesso generata durante il giorno o nelle ore ventose per rilasciarla nei momenti di richiesta con potenza continua di 2 kW e di picco di 3,3 kW. La capacità di accumulo è di 7 o 10 kWh e consente di stabilizzare i consumi domestici e di utilizzare la corrente per alimentare elettrodomestici, dispositivi elettronici o bici a pedalata assistita e scooter elettrici. Per chi ha maggiori esigenze di stivaggio è possibile collegare in serie fino a nove Powerwall ottenendo capacità di 63 o 90 kWh. Le due varianti saranno in vendita negli Stati Uniti da fine estate a un prezzo stimato di 3.000 e 3.500 dollari, mentre nei mesi successivi dovrebbe arrivare sul mercato pure una versione per condomini e aziende. Si tratta della Powerpack con capacità da 100 kWh incrementabile fino a 10 MWh con il collegamento seriale di più unità.